Nell’ambito dell’iniziativa Big Green, la IBM ha sviluppato un nuovo programma che consente ai clienti mainframe di monitorare con precisione i consumi energetici dei loro sistemi in tempo reale.
Per la prima volta nel settore, IBM inizierà a pubblicare i dati dei consumi energetici tipici per il mainframe IBM System z9. I dati derivano dalle effettive misurazioni sul campo di circa 1.000 macchine dei clienti, stabilendo il consumo medio in termini di watt/ora. I criteri sono gli stessi adottati per valutare il consumo di benzina a chilometro per le automobili e i kilowatt/anno per le apparecchiature elettroniche.
I dati raccolti in agosto e settembre indicano che l’utilizzo tipico di energia è di circa 60% inferiore del valore massimo stimato per i modelli di misura del mainframe.
Con questa iniziativa, IBM diventa la prima azienda ad accogliere le raccomandazioni di un recente rapporto dell’EPA, l’agenzia statunitense per l’ambiente, che invita i fornitori di server a pubblicare i dati dei consumi energetici tipici.
“L’elevato grado di utilizzo del mainframe e la sua estrema capacità di virtualizzazione lo rendono la soluzione più efficiente dal punto di vista energetico per le grandi aziende”, spiega David Anderson, green evangelist per System z, IBM. “Un singolo mainframe con Linux è in grado di eseguire la stessa quantità di lavoro di circa 250 processori x86, consumando dal due al dieci percento dell’energia.”
Il nuovo software IBM controlla i dati effettivi dei consumi di energia e raffreddamento del mainframe, raccolti dai sensori esterni, e li presenta in tempo reale al System Activity Display. Con questo sistema, un utente può ora mettere in relazione l’energia consumata con il lavoro effettivamente svolto. Quando viene redatto il rapporto settimanale sullo stato di manutenzione del sistema, è possibile riportare anche le statistiche riguardanti l’alimentazione. Tali statistiche possono essere poi riassunte per l’analisi dei progetti e dei trend. I dati sul consumo energetico vengono utilizzati per dimostrare il risparmio sui costi e ottenere sconti sull’elettricità e per i programmi finalizzati a ridurre il consumo energetico nel data center.
È previsto inoltre un tool denominato Power Estimator per la pianificazione, che calcola come le modifiche nella configurazione dei sistemi e nei carichi di lavoro possono influire sull’intera “curva” energetica – inclusa la potenza richiesta per far funzionare e raffreddare le macchine. Ad esempio, un cliente che aggiunge un singolo processore mainframe per applicazioni Linux potrebbe calcolare la quantità esatta di energia supplementare richiesta, prima e quando la funzionalità verrà attivata. Di norma vengono aggiunti meno di 20 watt quando il processore Integrated Facility for Linux (IFL) viene attivato. Un singolo processore mainframe con virtualizzazione zVM è in grado di svolgere il lavoro di decine-centinaia di processori x86, grazie alle caratteristiche tecniche specifiche che consentono di gestire più carichi di lavoro misti ad una elevata percentuale di utilizzo. Un singolo chip di elaborazione che esegue centinaia di carichi di lavoro in modo efficiente è la chiave per consumare meno energia, rispetto a molti server x86 che hanno molte più componenti che assorbono potenza. Ciò si traduce in un’infrastruttura semplificata e in un risparmio di costi.
Dati del consumo energetico tipico
Il sistema di misurazione viene presentato parallelamente con un nuovo programma IBM per la pubblicazione di dati di consumo reali consolidati per i diversi modelli di System z9. Questi dati di utilizzo medio saranno vitali per la pianificazione dei data center, poiché forniranno ai clienti un’idea precisa dell’energia consumata da un particolare mainframe.
IBM ha riassunto i dati raccolti sul campo per ogni mese a partire dal 2 agosto 2007, quando l’EPA ha pubblicato il rapporto al Congresso sull’efficienza energetica dei server e dei data center (Report to Congress on Data Center and Server Energy Efficiency). L’EPA ha invitato i fornitori di server a pubblicare i dati di utilizzo di energia per consentire agli acquirenti di prendere decisioni informate, basate sull’efficienza energetica.
Project Big Green IBM
Annunciato nel maggio 2007, Project Big Green si basa su un investimento di 1 miliardo di dollari, che intende promuovere l’efficienza e il risparmio energetico dei sistemi informativi. I nuovi prodotti e servizi IBM, annunciati nell’ambito di Project Big Green, prevedono un approccio in cinque fasi per migliorare l’efficienza energetica dei data center. Il risparmio previsto per un centro di medie dimensioni è pari a circa il 42 per cento. La IBM ha dedicato un nuovo “team verde” globale di oltre 850 “architetti dell’efficienza energetica. Per ulteriori informazioni: www.ibm.com/press/greendatacenter.