Finalmente Apple ha deciso di colmare una lacuna importante nella propria offerta sul mercato server, ovvero la possibilità di virtualizzare il proprio sistema operativo.
Se da un lato Apple sottolineava la possibilità offerta da OSX di poter far girare anche Windows, sia tramite BootCamp che tramite software di virtualizzazione, dall’altro nella sua regolamentazione vietava la virtualizzazione del proprio sistema.
Ormai questo tipo di tecnologia si sta affermando sempre più nell’ambito aziendale, in quanto permette ottimizzazione delle risorse dei server, risparmio energetico, maggiore ridondanza, migliore gestione e sicurezza delle parti nevralgiche delle reti.
Con Leopard Server la posizione di Apple è cambiata e in pratica permette di poter utilizzare questo sistema operativo (solo nella versione server) anche in istanze multiple sulla stessa macchina Apple, se corredate dalla apposita licenza per ognuna di queste istanze.
Visto che sono ormai trascorsi quattordici mesi dall’ultima versione degli Xserve di Apple si prevede che entro gennaio o febbraio dell’anno prossimo, il lancio di questi nuovi prodotti potrebbe essere legato anche al lancio di software per gestire installazioni virtuali di Leopard Server da parte di Parallels e VMware.
Pertanto, rimanendo nella legalità, non sarà possibile utilizzare installazioni virtuali di Leopard Server su un server senza il marchio della mela.