L’aragosta sta per vivere un nuovo momento di fama. Nulla a che vedere con il pantagruelico approssimarsi delle festività: è piuttosto la struttura del suo occhio che ha ispirato la creazione del LEXID, un dispositivo che consentirà di vedere al di là di legno, cemento e acciaio.A lavorarci sopra, anzi a finanziare il tutto è il Department for Homeland Security (DHS) statunitense, ben noto ai lettori di PI. LEXID è l’acronimo di Lobster Eye X-ray Imaging Device, apparato di visualizzazione a raggi X ad occhio d’aragosta. Il crostaceo, dunque, è la fonte dell’idea, perché il suo occhio, a differenza di quello umano, nasce per funzionare nella profondità degli abissi marini, in condizioni luminose particolarmente avverse. È una sorta di antenna, fatta di minuscoli canali quadrati che consentono all’occhio di focalizzare un’immagine per riflessioni piuttosto che per rifrazione. Con l’emissione di una modesta dose di raggi X e con una speciale lente basata sullo stesso principio dell’occhio d’aragosta, è possibile raccogliere informazioni sufficienti a ricostruire un’immagine. “(La lente, ndR) è costruita esattamente come quella dell’occhio delle aragoste che vivono nelle acque più profonde”, dice Rick Shie, senior vice president di Physical Optics Corporation, l’azienda che sta sviluppando il LEXID.
Lo sviluppo gode del supporto di 1 miliardo di dollari di finanziamento, erogati dal DHS nell’ambito della Small Business Innovation Research, un’iniziativa di incentivazione che il Dipartimento mette a disposizione delle aziende per aiutarle nello startup o nello sviluppo di nuovi business.
Fonte: colombo