I dischi rigidi del prossimo futuro potrebbero non avere parti in movimento. La nuova tecnologia che potrebbe sostituirli infatti è la SSD, ossia Solid State Disk (Disco a Stato Solido), basata su un tipo particolare di memoria flash.
I vantaggi sono considerevoli e possono essere riassunti con le parole usate da Lionel Menchaca, chief blogger di Dell: «Maggiore autonomia, startup più veloce, maggiore affidabilità e tempo di accesso ai dati inferiore». E in più un peso e un ingombro ridottissimo. Per questo motivo non c’è da stupirsi se quasi tutti i dispositivi portatili dell’ultima generazione che devono immagazzinare ampie quantità di dati dell’utente cominciano ad utilizzare proprio dischi SSD.
Samsung crede molto in questa tecnologia e lo stesso Menchaca si affretta a dire: «Ora nei nostri laptop offriamo i dischi Samsung di seconda generazione, che sono in grado di garantire prestazioni migliori di qualsiasi disco per notebook e persino di alcuni dischi per desktop».
Pensateci, Samsung è il primo produttore di una tecnologia che sta lentamente modificando il futuro dei computer ultraportatili e dei player multimediali che richiedono grandi capacità di archiviazione di film e contenuti.
Allora perché allora i dischi SSD non sono ancora così diffusi? Il vero problema è che non sono ancora molto capienti. Attualmente infatti non superano i 64 Gb. Ma Samsung sta lavorando proprio per superare questo limite e quindi entro il 2009 vuole raggiungere un obiettivo importante: rendere disponibili SSD da ben 256 GB! In pratica non si avvertirebbe più l’esigenza di avere un hard disk tradizionale in un dispositivo portatile.
È un bel passo avanti verso la creazione di computer piccoli ma sempre più potenti e con una grande memoria.