Mesi di attesa, ritardi inaspettati, informazioni sempre rilasciate col contagoccie e tese ad aumentare il cosiddetto hype presso tutta la comunità videoludica che, molto probabilmente, ha sancito l’arrivo di Grand Theft Auto IV come uno dei titoli più attesi di tutti i tempi. Dopo lo straordinario successo di San Andreas e qualche spin-off meno riuscito, si ritorna a Liberty City e in contemporanea su PlayStation 3 e Xbox 360, che hanno messo a disposizione dei programmatori di Rockstar un hardware decisamente superiore e la possibilità di offrire ai propri utenti un’esperienza di gioco eccezionale. Siete pronti a immergervi in una delle esperienze più coinvolgenti e irrinunciabili mai apparse su Console? Cominciamo dal presentarvi Niko Bellic…
Ne avresti di cose da raccontare, eh NB?
Mancato protagonista di una pellicola cinematografica dal sapore hollywoodiano, Niko Bellic è l’esempio perfetto di un’eccellente visione narrativa che i ragazzi di Rockstar sono riusciti a riversare in ogni angolo più recondito delle infinite righe di dialogo che vanno a comporre l’appassionante trama di GTA4.
Il passato di Niko, il suo carattere sfaccettato in mille spigoli appuntiti e la sua vissuta mentalità da guerrigliero di altri tempi è letteralmente diluita in piccoli istanti di gameplay. Quando il giocatore meno se lo aspetta, ecco arrivare con un rapido cambio di inquadratura oppure con un intenso primo piano, un accenno al difficile e audace passato di NB che contribuisce a dare un senso di coerenza crescente ai suoi comportamenti, al suo essere lunatico e pronto a “prostituirsi” per qualche spicciolo, a patto di costruire una fitta rete di conoscenze per giungere al suo obiettivo finale: una preda così difficile da scovare e che potremo imparare a conoscere soltanto dopo molte ore di gioco.
Col tempo ci sentiremo parte integrante del dramma di un passato di guerra che ha segnato pesantemente il carattere di Niko, scopriremo le difficoltà di una famiglia spezzata dalla criminalità, ci affezioneremo a un fratellastro un po’ inetto e maldestro e rimarremo letteralmente invischiati nell’evolversi di un plot narrativo truce, cruento e fortemente maturo ma con uno strano sapore di sano realismo, neanche fossimo alle prese quotidianamente e in prima persona con i crimini più gravi della società.
La forza del nuovo GTA è proprio in questo suo centellinare un preciso canovaccio narrativo, con il sapiente utilizzo di decine di differenti personaggi con cui sarà sempre molto facile entrare in sintonia mentale, magari senza condividerne i mezzi o gli scopi, ma sempre riconoscendo a colpo d’occhio il loro comportamento e, nell’avanzare del gioco, la loro voce sempre ben caratterizzata attraverso l’altoparlante del cellulare, nostro fido compagno di vita. Come in un qualsiasi altro GTA, inventore proprio di questo stile di gameplay denominato free roaming, avremo a nostra disposizione un’intera città, in questo caso Liberty City, creata sulla falsariga (neanche troppo falsa a dirla tutta) di New York, a cui avremo libero accesso per svolgere tutte le nostre attività. Ad essere sinceri l’accesso è parzialmente limitato: la città è suddivisa in tre isole. La prima, composta dai quartieri di Broker e Dukes, sarà immediatamente percorribile in lungo e in largo fin dall’inizio del gioco; proseguendo nella trama, potremo mettere piede prima nelle due isole di Bohan e Algonquin (quest’ultima estremamente simile a Manhattan) e, infine, potremo esplorare liberamente l’isolotto di Alderney. A impedirci di passare da un’isola all’altra, fino a quando sarà la trama a consentircelo, ci sono i classici stratagemmi già visti in passato: posti di blocco o ponti in fase di costruzione.
Nel complesso l’area di gioco è di poco inferiore a quanto visto in San Andreas ma la cura nel dettaglio, la maniacalità riversata nel ricostruire alla perfezione quartieri ben contraddistinti nella loro povertà o opulenza, i meravigliosi scorci di Star Junction così simile a Times Square, o i devastati quartieri che circondano l’aeroporto Internazionale di Francis per citare due veloci esempi, bissano alla grande l’impatto ambientale offerto da GTA:SA. “la forza del nuovo GTA è proprio in questo suo centellinare un preciso canovaccio narrativo” Neanche per un attimo ci è capitato di lamentarci a causa di una città troppo piccola: quando ogni chilometro è perfettamente amalgamato e riesce a offrire così tanto al giocatore, è proprio il caso di dirlo, le dimensioni non contano più. Su questo sfondo cittadino, assolutamente realistico e pulsante una propria vita che Niko tenderà a destabilizzare con i suoi comportamenti, troveremo numerosi personaggi che si alterneranno nel raccontarci una trama così approfondita e coinvolgente. Avremo un giamaicano, Little Jacob, sempre strafatto di cannabis e pronto a mostrarci il suo disinteresse cinico verso la società, un Vin Diesel dei poveri, un certo Brucie, gonfio di muscoli e totalmente schizzato di cervello per l’abuso costante di bevande al testosterone di squalo, una dolce ragazza dal fare inquisitorio nell’indagare gli strani traffici di Niko, la bella Michelle. E poi ancora, un irlandese, Packie, che non riuscirete più a scrollarvi di dosso dopo avergli salvato la vita o Francis, un poliziotto interessato a portare avanti una facciata di buonismo ipocrita approfittando dei vostri “discreti” servizi di pulizia. E questo è solo un assaggio. Ciò che conta è che ognuno contribuirà ad aggiungere qualche tessera all’appassionante mosaico della vita passata di Niko Bellic e del suo lungo viaggio verso un futuro criminale che rimarrà appeso a un filo fino all’appassionante epilogo. Scopriremo così la sua partecipazione, sul fronte più sanguinolento, della guerra tra Serbia e Bosnia, il suo divenire uno scafista per sfuggire al peso dei crimini di guerra, il suo imbarcarsi su una nave mercantile con lo scopo dichiarato di farsi una nuova vita nella terra delle possibilità, l’America, ma con in realtà una sete di vendetta all’apparenza implacabile. C’è bisogno di andare oltre o vi abbiamo già riempito di adeguati spoiler?
La guida
Multiplayer.it Edizioni è lieta di annunciare l’arrivo della guida strategica ufficiale di Grand Theft Auto IV, disponibile per l’acquisto a partire dal 6 maggio prossimo.
La guida, di 288 pagine, verrà commercializzata al prezzo di 16,90€ e conterrà un poster di 5 facciate con tutte le mappe che mostreranno dove trovare gli oggetti di tutte le missioni e i luoghi di maggior interesse, insieme alle locazioni dei segreti del gioco. Oltre a mappe e strategie per le missioni in single player sono presenti inoltre, nella guida, i trucchi e le tattiche per tutte le modalità multiplayer.
Muoversi e respirare in una città che non ci vuole
A conti fatti Grand Theft Auto IV è e rimane un GTA fino al nocciolo più puro del gameplay. Una città viva in cui il giocatore viene immerso per effettuare una serie di missioni scelte a propria discrezione tra quelle disponibili di momento in momento e dalla varietà non sempre eccelsa ma di sicuro impatto in termini di coinvolgimento e divertimento. Certo alla lunga potrà apparire ripetitivo entrare nella routine standardizzata del viaggio in macchina per raggiungere un personaggio, accettare la sua missione, raggiungere il punto in cui va concretamente effettuato il lavoro, quindi in buona parte dei casi, riaccompagnare il personaggio a casa. Ma tutta questa apparente ripetitività viene smorzata con grande maestria da tutta una serie di dialoghi estremamente approfonditi e coinvolgenti che avvengono in macchina tra Niko e il passeggero della situazione o tra Bellic e un interlocutore al telefono: sempre credibili, in linea con il carattere dei personaggi e con l’attuale situazione di gioco. In concreto però non c’è nulla di veramente innovativo: il sistema di missioni è il medesimo dai tempi di GTA3 e questo purtroppo non è un pregio. Pur considerando eccezionali alcune missioni dall’originalità indiscutibile (la rapina in banca o il colloquio di lavoro per citare due esempi che apprezzerete di gusto) il loro bilanciamento non è sempre eccellente. La stragrande maggioranza si affrontano senza alcuna difficoltà, riuscendo a completarle al primo tentativo ma periodicamente si sbatterà il cranio contro missioni dalla difficoltà estremamente esagerata. The Snow Storm e Deconstruction for Beginners giusto per citarne un paio, saranno missioni in cui sputerete sangue e veleno soprattutto in abbinamento con l’ormai desueto sistema di salvataggio di GTA. Non sarà infatti mai possibile salvare durante le missioni e questo si tradurrà in imprecazioni infinite, lanci di joypad contro il televisore e interruzioni di partite nel pieno della frustrazione quando magari dopo uno scontro a fuoco di 20 minuti, vi ritroverete feriti a morte durante la fuga in auto verso il punto di chiusura della missione e dovrete ricominciare tutto rigorosamente daccapo.
Dove invece GTA4 innova con grande semplicità e profondità è nei controlli, in un tattico sistema di gestione delle coperture e nella nuova interazione con la polizia e con il grado di sospetto. Ma cerchiamo di andare con ordine. Niko è controllato con i due analogici come in un qualsiasi altro action, il sinistro per farlo camminare e il destro per muovere la visuale. Con i vari pulsanti sarà possibile saltare e arrampicarsi, entrare in un veicolo scaraventando fuori il suo occupante o rubandolo se parcheggiato, sferrare un cazzotto per entrare nella modalità di combattimento a mani nude, correre o eseguire uno scatto in velocità. Premendo l’analogico sinistro sarà poi possibile accucciarsi. La vera novità è però nell’uso dei pulsanti dorsali: con l’inferiore sinistro sarà infatti possibile far apparire il mirino per la mira di precisione mentre con il destro si potrà sparare con l’arma imbracciata al momento. Quando si è in presenza di nemici il dorsale sinistro può essere premuto a metà per utilizzare la mira libera, altrimenti se premuto fino in fondo, consentirà di lockare la mira su un preciso avversario e avere anche un indicatore del suo stato di salute e dell’eventuale presenza di un giubbotto antiproiettili. In questa modalità spostando l’analogico destro si potrà tentare di mirare alla testa o alle gambe o cambiare bersaglio tra quelli limitrofi al nemico selezionato.
Il sistema è estremamente intuitivo e rapido e si sposa alla perfezione con la nuova gestione delle coperture. Premendo infatti il dorsale destro superiore quando vicini a un ostacolo o a un muro, Niko si andrà a nascondere con un comportamento che ricorda molto da vicino quanto creato e visto in Gears of War. “il tutto funziona perfettamente con la frenesia degli scontri a fuoco aggiungendo un elemento tattico estremamente gradevole nel mondo fortemente action di GTA” Dietro copertura sarà infatti possibile sparare alla cieca premendo il dorsale inferiore destro oppure mirare con precisione o con il target lock sfruttando il trigger sinistro come spiegato poco sopra. Allo stesso tempo ci si potrà sporgere dagli angoli o, in presenza di ostacoli nelle vicinanze sarà possibile lanciarsi con una capriola verso le altre coperture o scavalcarle per avvicinarsi al nemico. Il tutto funziona in modo perfettamente integrato con la frenesia degli scontri a fuoco aggiungendo anche un elemento tattico estremamente gradevole nel mondo fortemente action di GTA. Ma qualche appunto lo dobbiamo fare: il sistema di copertura dà il meglio di sé all’aperto mentre mostra qualche magagna negli spazi più stretti, al chiuso. Non poche volte vi troverete a dover uscire dalla copertura perchè dopo una capriola o uno spostamento laterale il personaggio si sarà girato dalla parte sbagliata proprio quando il nemico vi è a pochi passi pronto a colpirvi con il calcio dell’arma. Allo stesso tempo la mira automatica tende a essere veramente molto poco efficace quando il bersaglio è riparato e questo vi stimolerà a utilizzare sempre più spesso la mira libera per cercare di colpire un braccio che sporge o la testa che si affaccia per adocchiare la situazione. Il risultato sarà guidare Niko in avanscoperta con l’arma spianata ignorando scomode coperture e forti di un sistema di gioco che sembra premiare l’audacia del giocatore anche a causa di un’intelligenza artificiale piuttosto stupidotta e che tende a rimanere cristallizzata dietro un muro o una colonna anche quando con un rapido gioco di mano avrete lanciato una granata in prossimità del nemico di turno. Certo, molto spesso di nemici su schermo ce ne saranno parecchi e ringrazierete il cielo di vederli anche un po’ stupidotti, ma non è così che dovrebbe funzionare.
LCPD! Drop your weapon, NOW!
L’altra grossa innovazione realizzata da Rockstar è l’implementazione di un nuovo sistema per la gestione della polizia. Il sospetto è ancora basato su un indicatore a stelle (6 in tutto) che tenderanno a riempirsi a seconda della gravità dei crimini commessi o della loro recidiva in tempi ristretti. Una volta “attivata” la polizia perchè avrete commesso qualcosa di illecito vicino a una volante o ad una pattuglia, sulla mini-mappa in basso a sinistra apparirà un cerchio lampeggiante dal raggio via via più grande all’aumentare del numero di stelle. Obiettivo del giocatore sarà uscire al di fuori di questo cerchio, senza incrociare altre forze dell’ordine o esponenti dell’esercito pena il riposizionamento del cerchio nella nuova posizione. Quando si è in questa modalità, sulla mappa apparirà anche la posizione delle varie volanti nella zona, degli elicotteri della polizia o dei mezzi dell’esercito e quindi, la fuga diventa molto più dinamica e divertente. Una volta usciti da questo cerchio, basterà rimanere nascosti per pochi secondi e tutte le stelle spariranno, azzerando il sospetto.
Anche in questo caso il sistema, seppur innovativo e ben congegnato, ha dalla sua qualche piccola magagna legata anche in questo caso all’intelligenza artificiale. I poliziotti sono piuttosto stupidi e fino a due stelle di sospetto non costituiranno praticamente alcuna difficoltà. Scordatevi inseguimenti frenetici o sparatorie insostenibili: la polizia è lenta e tenderà a perdervi di vista non appena farete un po’ di pressione aggiuntiva sul pedale dell’acceleratore. Tutto altro discorso invece quando si raggiungono almeno le tre stelle. In questo caso il raggio del cerchio di ricerca aumenta a dismisura e il costante controllo di un elicottero dall’alto obbligano il giocatore a cambiare continuamente vettura, a infilarsi a piedi in qualche vicoletto per sfuggire ai fari del velivolo che, tra le altre cose, non disdegnerà di sparare qualche mitragliata nelle situazioni più caotiche. L’ingresso poi dell’esercito è un’esperienza da brividi di frustrazione: in questi casi vi converrà fermarvi e pregare in una morte rapida e indolore.
Next-gen, console war e tanta furbizia
E arriviamo così a parlare degli aspetti grafici di Grand Theft Auto IV e anche qui il clima si surriscalda perchè lo diciamo da subito: in termini puramente tecnici GTA4 non stupisce fino in fondo. Però colpisce l’animo del giocatore regalando scorci di una bellezza disarmante nonostante la loro lontananza da quell’impatto next-gen che molti si auguravano di vedere dopo aver apprezzato i primissimi trailer del gioco. Rockstar non ha mai stupito infatti per la bontà dei suoi motori grafici ma ha da sempre lasciato un segno indelebile per lo splendore degli ambienti sapientemente ricostruiti, per le loro pulsazioni e la loro forza d’impatto stilistica e questo quarto capitolo della popolare serie non è da meno.
Lo stacco è infatti molto forte tra gli esterni che riescono a stupire il giocatore e immergerlo durente le sue lunghe corse in macchina tra superstrade, ponti, vicoli oscurati a tratti dalla ferrovia urbana sopraelevata, grattacieli e parchi immersi nel verde e innervati di piccole stradine lastricate e gli interni particolarmente visibili durante le sequenze di intermezzo o quando, immersi in una tranquilla camminata vi troverete a varcare la soglia del negozio di turno. Qui gli ambienti stupiscono ma in modo negativo: sono scarni, poveri di dettagli ed estremamente squadrati oltre che a tratti ripetitivi. Il tutto, unito a dei modelli dei personaggi piuttosto deboli in termini di texture e di animazioni facciali ridotte all’osso, contribuisce a spezzare in due qualsivoglia valutazione tecnica. Se non altro, fortunatamente, il tempo che passerete al chiuso o a guardare un dialogo di una cutscene sarà una piccolissima percentuale rispetto alle decine di ore in cui morderete l’asfalto immersi a guardare un tramonto sul mare mentre in lontananza un poco di nebbia inizia a salire dai campi e ad ammorbidire le luci delle vetture e degli elicotteri che solcano il cielo di Liberty City.
Di primissimo livello è infatti la gestione delle luci con un HDR non particolarmente potente ma ben amalgamato nel post-processing delle immagini di gioco e in particolare con i filtri di blur e bloom che smorzano con particolare incisività e piacere l’ambiente circostante durante le corse più frenetiche e gli oggetti in lontananza.
Il framerate è piuttosto deboluccio, raramente raggiungerà i 30 frame per secondo, molto più di frequente si assesterà intorno ai 25 con picchi negativi nelle situazioni più affollate in pieno giorno. Nulla che mini la giocabilità o l’accurata risposta dei comandi ma in diverse occasioni noterete dei rallentamenti di poco più marcati nella versione Xbox 360 (come ben descritto nel box di confronto tra le due versioni console del gioco). Vera nota dolente rimane il fenomeno del pop-in che sulla console di Microsoft, complice l’impossibilità di installare il gioco su hard-disk, è piuttosto evidente specie durante le sequenze di intermezzo e subito dopo le fasi di caricamento tra le missioni.
Un capoverso a parte va infine speso per il sistema fisico che gestisce tutte le collisioni e le animazioni dei personaggi su schermo. Il modello di guida è sicuramente action ma estremamente gustoso da giocare con decine di vetture e moto che reagiscono tutte diversamente in base a massa, ruote, accelerazione e durezza delle sospensioni. Vi ritroverete a fare testacoda improponibili a bordo di vetture monovolume con un’aderenza alla strada minima, oppure a dosare il gas per evitare di “sculettare” durante una curva a bordo della supercar della situazione. E poi i pedoni: qui rischiamo la censura ma investirli non è mai stato così realistico e divertente. Reagiranno al passaggio della vostra vettura con dei comportamenti che spesso vi stupiranno. Si appoggeranno al cofano se colpiti di lato, tenderanno ad abbassarsi per attutire il colpo se raggiunti frontalmente, voleranno via dalle moto, addirittura in caso di scontri molto violenti vi capiterà di vederli schizzare via dal parabrezza (e la stessa sorte può toccare a Niko).
“morderete l’asfalto immersi a guardare un tramonto sul mare mentre in lontananza un poco di nebbia inizia a salire”
Ma numerose sono ancora le finezze implementate da Rockstar. Niko e i passeggeri di qualsiasi vettura si muoveranno in modo realistico alle curve, alle frenate e agli impatti: si copriranno il viso prima di un incidente inevitabile, tenderanno a scendere dalla macchina per accasciarsi al suolo se il colpo sarà stato eccessivamente violento. In un caso, dopo quasi 25 ore di gioco, ci è capitato di rubare una vettura e vedere il suo proprietario correrci incontro, aprire la portiera per cercare di scaraventarci fuori per rimanere poi incastrato e venire trascinato per decine di metri mentre, disperato, tentava di battere sul vetro del finestrino per staccarsi dalla nostra vettura. Tutto questo entusiasmo che traspare dalle descrizioni è appena un decimo di quello che proverete giocando e rimanendo stupiti anche per un sistema particellare che vi consentirà di rompere lampioni, cassette della posta, panchine, recinzioni, secchioni dell’immondizia. Tutto in un crepitare di scintille, strisciate sulla vettura e deformazioni realistiche. Persino il sangue rimarrà impresso sulla carrozzeria o sul parabrezza a seconda degli impatti e in numerose occasioni buona parte dello scenario potrà essere adeguatamente distrutto con buona pace di colonne e muri di cinta. Purtroppo però l’ambiente non rimane memorizzato dopo le nostre scorribande, e basterà allontanarsi di qualche chilometro prima di ritornare sui nostri passi per vederlo “resettato” e perfettamente ripristinato.
GTA + The Sims = accoppiata vincente?
Punto nodale della longevità tendente all’infinito di GTA4 è un sistema completamente rinnovato di interfacciamento con i personaggi che ruotano intorno alle vicende di Niko Bellic, serbo dal cuore morbido e spietato. Svolgendo infatti le varie missioni assegnate da ognuno guadagneremo un valore crescente in percentuale di rispetto e, una volta raggiunto un certo quantitativo, il personaggio in questione potrà diventare nostro amico. Solitamente questo avviene attraverso una telefonata dal tono confidenziale che non ha alcun legame con il lavoro ma che anzi ci invita a uscire per svolgere qualche attività di svago (qualche esempio? Godetevi il nostro box con la giornata tipica di Niko). A questo punto nel super dettagliato schermo delle statistiche apparirà anche una voce percentuale Simpatia in riferimento a quel personaggio. E qui si attiva una componente cruciale di Grand Theft Auto IV. Per far crescere questo valore dovremo infatti costantemente telefonare al personaggio, invitarlo a uscire con noi per mangiare o bere qualcosa o per fare una partita a biliardo, bowling, freccette o, magari per venire a un bello spettacolo di spogliarello in nostra compagnia pronti a sparare apprezzamenti sconci verso la ballerina di turno. Allo stesso modo dovremo sempre rispondere alle loro telefonate e accettare gli inviti che ci vengono proposti. Rimane totalmente facoltà del giocatore rinunciare a questa componente ma ciò porterà inevitabilmente a una diminuzione di simpatia da parte del personaggio e quindi alla rinuncia di una manciata di bonus. Alcuni di questi personaggi secondari infatti, una volta portata la simpatia a un valore piuttosto alto (circa il 90%) ci offriranno alcuni servizi aggiuntivi di indubbio valore ed estrema comodità all’interno del duro gameplay di GTA4. Roman, il nostro fratellastro ci offrirà la possibilità di chiamare un taxi a qualsiasi ora del giorno e della notte, Little Jacob ci consentirà di acquistare a prezzi scontatissimi armamentario di qualsiasi genere, mentre Brucie sarà pronto a venirci a prendere a bordo di un elicottero.
Qui entra in gioco però uno strano rapporto di odio-amore. Questa componente alla The Sims, se ci passate l’assurdo paragone, può alla lunga risultare piuttosto noiosa e ripetitiva, specie quando i personaggi da tenere in simpatia cominciano ad aumentare a dismisura. L’ideale è concentrarsi su questo aspetto una volta completata la trama single player così da tenersi impegnati nella vasta Liberty City per numerose altre ore ma, a quel punto, l’utilità dei bonus concessi tende a scemare. Dall’altro punto di vista però, questa forma di legame con tutti quei personaggi che la città ci offre, potenzia lentamente ma inesorabilmente il coinvolgimento con lo stesso gameplay introducendo una forma di varietà alle situazioni di gioco e dando un denso appeal ai legami cittadini. Fuori da ogni dubbio resta comunque una implementazione molto piacevole per dare profondità al gioco che fa velocemente dimenticare l’aspetto ruolistico instillato invece nel precedente San Andreas e che, a nostro parere, era piuttosto noiosetto. Dimenticatevi quindi la palestra per rendere muscoloso Niko o i vari appezzamenti di terreno da comprare per mettere su casa. in GTA4 siamo molto più in linea con il terzo capitolo: una maggiore linearità e una minore personalizzazione del protagonista (potremo soltanto lavorare sul suo abbigliamento) a fronte di un sistema decisamente più stimolante nel complesso.
Una giornata tipica a Liberty City, aka Cosa è possibile fare
Sveglia all’alba, ho dormito in questo schifo di rifugio, in più devo vedere ogni mattina la brutta faccia di mio cugino Roman, che spara più cazzate di tutti quelli che conosco messi assieme.
Mangio da Burger Shot, mi piace stare in forma con un bel panino da 2 Kg di prima mattina, mi conviene prendere la metropolitana per raggiungere quel negozio di abbigliamento di lusso, dove posso comprare dei nuovi vestiti e quel colbacco che mi piace tanto. Adesso sono pronto, mi sa che prendo in prestito quell’auto sportiva che è parcheggiata li di fronte, anche se mi fa girare le palle rompere un finestrino per entrarci…
Con questa auto posso sicuramente gareggiare e vincere in una delle gare clandestine che organizza Brucie, dovrebbe essercene una domani notte, devo fare il sedere a quei buffoni arricchiti figli di papà.
La canzone che sta trasmettendo la radio è proprio figa, chissà come cavolo si chiama…che imbecille, basta digitare sul cellulare il numero 948-555-0100, quei miti mi diranno titolo e autore, così magari posso “acquistarla” in qualche canale di vendita preferenziale su Internet. A proposito di Web, meglio passare un attimo all’Internet Point, che devo controllare le mie mail, ho piazzato anche un paio di annunci su Love-meet.com, vediamo se qualcuna mi ha risposto, ho proprio voglia di svagarmi dalla mia donna, è così pallosa…
Bellissime queste pubblicità sui siti, quasi quasi compro qualche suoneria per il nuovo cellulare, mi piace soprattutto quello della prostituta che cade. Ho fame, mangio un hot dog al volo in quella bancarella vicino al molo, oggi invece me ne sto svaccato a casa a vedere la TV, soprattutto The Men’s Room, quel Bas mi fa schiattare con tutta quella rabbia repressa…
Non avrò tempo per dormire mannaggia, Brucie mi ha chiesto di rubargli un auto, farla riverniciare e poi lavare, la paga e buona; amico mio con gli steroidi, considerala già cosa fatta.
Mi squilla il cellulare, chi sarà? Michelle! “Certo, va bene, ti passo a prendere alle 19”.
Michelle è la mia fidanzata, è una tipa molto carina, ma lei la passione l’avrà scaricata nel cesso qualche anno fa…ad ogni modo meglio sbrigarmi, che altrimenti non ce la faccio. Meglio rubare un auto della polizia e cominciare a dispiegare le sirene, chissà che sulla strada non incontri qualche testa di cavolo spacciatore che posso buttare sotto, basta accedere ai registri e vedere quale crimine c’è in giro.
Eccola, ma come si è vestita stasera? “Michelle ciao, dove vuoi che ti porti? Freccette, bowling, bar, ristorante, cabaret o un bel strip club?” “Scemo! Andiamo a bere qualcosa, oggi è stata una giornata dura…”
Ho bevuto un bel po’, adesso sono completamente ubriaco, la strada fa su e giù e non riesco a guidare bene, spero di non buttare sotto qualcuno, solitamente lo faccio solo quando voglio.
Ce l’ho fatta ad accompagnarla sana e salva, che faccio, ci provo? Bah, sono completamente fuso, meglio salutarla e farmi un giro sull’East bridge, la città illuminata è un fottuto spettacolo…
Cavolo, la sbornia adesso è passata e io avrei un po’ voglia, sai che faccio? Vado nella zona ad est a farmi un giretto con una di quelle simpatiche signorine, ho letto che fanno servizi da 20, 50 e 70 dollari, mica male.
Sono devastato, non ce la faccio manco a guidare, meglio chiamare un taxi notturno offerto da mio cugino, non mi reggo in piedi.
Me ne vado a letto, domani è un altro giorno e devo assistere sotto copertura ad uno scambio di droga, prima o poi riuscirò a portare a termine quell’unico obiettivo che mi tiene qui a Liberty City…
GTA in Multiplayer?
Grand Theft Auto IV ha un grosso problema, che lo differenzia molto dai precedenti capitoli. Come se non bastasse l’eterna componente dedicata al gioco in singolo, nell’ultima fatica di Rockstar fa la prima volta capolino (nelle versioni 3D del gioco) la parte multiplayer online, e i risultati sono subito eccezionali. Basta sfoderare il cellulare e selezionare l’apposita opzione, e si viene subito catapultati nella scelta di una delle oltre quindici modalità disponibili, che si sposano alla perfezione con la vastità e la varietà che propone una città come Liberty City. Già a partire dal deathmatch, in singolo o a squadre, la varietà delle situazioni che si possono creare è subito altissima ed è demandata unicamente alla volontà dei giocatori di affrontare scontri diretti piuttosto che all’arma bianca o in configurazione “mordi e fuggi”. Questa modalità è però solo l’antipasto, perché Rockstar si è davvero sbizzarrita nel sfruttare al massimo la mappa di gioco, come ad esempio in “Guerra per il territorio”, a squadre, dove bisogna occupare il più tempo possibile una particolare porzione dei quartieri, e guadagnare così soldi di conseguenza. E ancora, in Mafya Srl (sempre da soli o in team) bisogna portare a termine alcune missioni assegnate dai personaggi del gioco, vince chi alla fine del tempo (o della soglia limite) ha guadagnato più soldi. Siete più inclini alle corse clandestine? Bene, scegliete il percorso sul quale gareggiare e se aggiungere del pepe permettendo sparatorie e manovre scorrette, scegliendo altro potete dilettarvi in Guardie & Ladroni, nel quale potete sentirvi cacciatori o prede a seconda delle vostre inclinazioni e sfruttando tutti i mezzi di assalto e di polizia che il gioco mette a disposizione.
Oltre ad essere molto divertenti già per conto loro, Rockstar ha fatto un ottimo lavoro nelle opzioni messe a disposizione per una ulteriore personalizzazione di quello che è possibile fare online. Si parte dalla scelta della porzione di mappa (che in molti casi può essere scelta anche interamente) tra almeno una dozzina di varianti differenti, per passare alla scelta dell’aggressività della polizia piuttosto che la densità di popolazione, il tipo di veicoli concessi (e possono essere organizzate anche gare di elicotteri oppure motoscafi…), le armi, il numero di giocatori (fino ad un massimo di 16), il tempo e la distanza di respawn, l’abilitazione o meno della chat vocale.
All’interno della partita è inoltre possibile invitare gli utenti presenti nella propria lista amici ad una partita (anche su PlayStation 3), ridurre la chat vocale solo ad una persona o gruppo e visionare gli spostamenti di altri avversari quando non si è attivi, insomma una serie molto completa di possibilità che quasi sorprende essendo il primo GTA proiettato anche all’online.
Di problemi di lag ne abbiamo inoltre riscontrati davvero pochi e solo con 16 giocatori, complice anche il fatto della natura del gioco, che non richiede eccessiva precisione o tempismo.
Come detto ogni modalità permette di ricavare alcuni soldi, che rappresentano anche una sorta di livello. Dopo 1000 dollari ad esempio è possibile accedere ad ulteriori vestiti e oggetti tra i quali scegliere per personalizzare il proprio alter ego, la stessa cosa accade dopo 10.000 e così a salire. Ma non è finita qui, in GTA IV esistono anche tre missioni in cooperativa, fino a quattro giocatori, denominate “Il guastafeste”, “NOOSE scappa” e “Mina la Base II”, nelle quali, supportati anche da sequenze narrative, bisogna interagire con altri giocatori per portarle a termine. Nella prima, ad esempio, bisogna assistere ad uno scambio di droga e rompere le uova nel paniere alle due parti in trattativa, in un’altra si viene invece catapultati in aereoporto, dove bisogna liberare l’area prima con uno scontro a fuoco con i poliziotti, per poi scortare Petrovic con una camionetta fino al suo rifugio, inseguiti da elicotteri, auto della polizia e chi più ne ha ne metta. Queste modalità inoltre rappresentano un antipasto di quello che potrebbero essere eventuali contenuti aggiuntivi per il gioco, compresi quelli che saranno in esclusiva per Xbox 360.
Dulcis in fundo, è presente la cosiddetta modalità libera, nella quale si può scorazzare per Liberty City e comportarsi nella maniera che si ritiene più opportuna, utilizzando poi il cellulare per conversare con altre persone oppure proporre un eventuale modalità alla quale partecipare con tante piccole chicche anche in questo caso.
Insomma, con la componente multiplayer si apre tutto un nuovo mondo di possibilità ed è sorprendente come al primo tentativo Rockstar sia riuscita a centrare in pieno l’obiettivo, posizionandosi anzi subito nelle prime posizioni in quanto a completezza e divertimento regalato, e giocoforza moltiplicando di getto la longevità di questa sua grandiosa produzione.
La localizzazione Italiana
In Grand Theft Auto IV sono presenti una quantità impressionante di dialoghi e di testo, eccezionali per sceneggiatura e trascrizione. I primi sono unicamente in Inglese e interpretati in maniera magistrale, i testi delle conversazioni sono tradotti in un ottimo Italiano, che permette la fruizione quasi completa del titolo. Permangono però un paio di problemi, innanzitutto durante le sessioni di guida, che rappresentano una buona parte dell’esperienza, diventa difficoltoso leggere i sottotitoli e guidare allo stesso tempo, con il rischio di perdersi quindi dialoghi o rivelazioni interessanti oppure raggiungere la meta con ritardo o acciaccati a causa di qualche incidente di distrazione. Il secondo appunto da fare è rivolto ai testi presenti sui siti Web ai quali può accedere Niko, che non sono tradotti nel nostro idioma. Fortunatamente non le parti dedicate alle missioni, ma ad esempio blog o notiziari, che seppur non necessari alla trama, sono spesso spassosi da leggere ed è quindi un vero peccato perderseli per chi non conosce a sufficienza la lingua d’Albione.
360 vs PS3
Argomento tanto caro a chi deve scegliere quale versione del gioco prendere (e ai sostenitori della Console War) le versioni 360 e PS3 di Grand Theft Auto IV sono caratterizzate da alcune piccole differenze. Innanzitutto la controparte Sony permette l’installazione su disco fisso, di durata pari a circa 7 minuti, e supporta il sensore del movimento del pad Sixaxis per guidare i veicoli e ricaricare le armi, supporto che può essere disattivato all’interno delle opzioni per chi dovesse trovarsi più confidente con il classico sistema di controllo. Non manca, infine la vibrazione col pad Dualshock 3 (standard su quello 360).
Toccando il discorso tecnico, la versione per Xbox 360 gode di una diversa saturazione dei colori, più piena e “calda”, mentre soffre inoltre di meno problemi di aliasing, che su PlayStation 3 si notano di più su forme spigolari e nei contorni dei personaggi. A favore della console prodotta da Sony abbiamo invece caricamenti leggermente inferiori tra una missione e l’altra, una fluidità che da l’impressione di essere superiore (grazie ad un ottimo filtro di blur implementato, che maschera meglio i picchi verso il basso) e soprattutto un pop in (la comparsa di oggetti e texture in ritardo rispetto al resto della scena) visibilmente inferiore, grazie alla sopracitata installazione su disco fisso, che velocizza questo tipo di caricamento.
Per il resto le due versioni sono praticamente identiche, e pur sancendo una leggera supremazia tecnica per quanto riguarda la versione per PlayStation 3, la scelta di una o l’altra dovrebbe ricadere invece in base alle preferenze sul pad, l’importanza attribuita agli obiettivi collegati alla gamertag su Xbox 360 e ovviamente alla console già in proprio possesso, che in entrambi i casi ospita una versione di Grand Theft Auto IV assolutamente eccezionale che non giustifica l’acquisto di quella per la concorrente diretta.
Commento
Mastodontico, questo aggettivo racchiude in sintesi quello che rappresenta Grand Theft Auto IV: un’opera magna che racchiude tanti elementi messi assieme, un mondo aperto e in connessione grazie a un filo narrativo raccontato e interpretato in maniera magistrale. Ma anche un comparto tecnico che seppur con qualche sbavatura restituisce una Liberty City come non l’avevate mai vista prima, condita da tanti palpabili miglioramenti rispetto a San Andreas, localizzati soprattutto nel sistema di controllo, negli scontri a fuoco e in gran parte delle cose che è possibile fare, che sommate assieme portano la durata del titolo a svariate decine di ore. Cilegina sulla torta, un multiplayer estremamente ben congegnato, imbottito di modalità che funzionano come uno si aspetterebbe, e che raggiungono vette di eccellenza quando si sposano alla perfezione con quello che Liberty City ha da offrire. Assolutamente da avere, ora, subito, adesso!
Pro
Tecnicamente sorprendente per larghi tratti
Storia e narrazione a livelli da Oscar
Liberty City è più viva e piena di possibilità
Multiplayer eccellente
Contro
Assenza di checkpoint durante le missioni
Livello di difficoltà talvolta sbilanciato
Graficamente gli interni sono sottotono
Xbox 360 – Obiettivi
Limitandosi a giocare esclusivamente la campagna single player, GTA4 concede un centinaio di punti dall’acquisizione molto semplice. Qualcosina di più si guadagna con il multiplayer anche se un obiettivo di questa modalità è veramente molto ostico e originale: quello in cui dovrete far fuori in multigiocatore uno sviluppatore Rockstar. La stragrande maggioranza dei punti li guadagnerete però portando a termine tutte le missioni, guadagnando simpatia e rispetto massimi da parte di tutti i personaggi e dedicandovi all’esplorazione più approfondita di Liberty City. L’originalità è assicurata e raggiungere questi obiettivi non appare mai particolarmente difficile ma solo molto impegnativo in termini di ore di gioco.
Fonte:Multiplayer.it