Anche se restano, tuttavia, sempre abbastanza elevate le perdite subite dall’industria del software a causa del “craccaggio”, il trend del Bel Paese è quello di un sensibile calo della pirateria (calo del 2%), anche a livello di media complessiva dell’Europa Occidentale, dal 34% del 2006 al 33% del 2007.
Diminuisce la pirateria software in Italia: la buona notizia, firmata autorevolmente dalla BSA, Business Software Alliance, è il risultato di uno studio annuale condotto da IDC, International Data Corporation, a livello mondiale.Anche se restano, tuttavia, sempre abbastanza elevate le perdite subite dall’industria del software a causa del “craccaggio”, il trend del Bel Paese è quello di un sensibile calo della pirateria (calo del 2%), anche a livello di media complessiva dell’Europa Occidentale, dal 34% del 2006 al 33% del 2007.
Non è un caso: e questa è un’altra buona notizia!
L’Italia, per il secondo anno di seguito, registra una contrazione del tasso d’illegalità per quanto riguarda lo scaricare illegalmente i software: 53% nel 2005, 51% nel 2006, 49% nei dati relativi al 2007, ovvero quelli forniti dallo studio IDC.
Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Svezia e Svizzera: sono le nazioni più oneste, agli antipodi, invece, si collocano la Russia, la Cina con notevoli percentuali d’illegalità nell’utilizzo del software.
La BSA propone 5 punti per cercare di ridurre l’illegalità nel mercato dei software:
– Rendere maggiormente consapevoli gli utenti in merito ai rischi legati all’utilizzo illegale dei software;
– Implementare le direttive stabilite dalla World Intellectual Property Organization;
– Creare nuovi e più forti strumenti;
– Creare unità specializzate;
– Esigere che le pubbliche amministrazioni utilizzino soltanto software legali.