La versione 8 di Internet Explorer comprenderà alcune nuove funzioni per tutelare meglio la privacy degli utenti. Si tratta di tre strumenti che dovrebbero già far parte della Beta 2 della nuova versione, prevista tra pochi giorni, e che sono accomunati dal nome ‘InPrivate’, che Microsoft ha recentemente brevettato.
Il più importante è ‘InPrivate Browsing’ che, se attivato, già durante la navigazione (e non dopo, come nelle versioni precedenti) impedirà a Explorer 8 di salvare la cronologia dei siti visitati e i relativi cookies, i dati inseriti nei moduli e le password, e inoltre azzererà automaticamente la cache del browser al termine della sessione di navigazione.
Le altre due funzioni sono ‘InPrivate Blocking’ e ‘InPrivate Subscription’. La prima permetterà di bloccare gli strumenti di terze parti utilizzati dai siti web per tracciare il comportamento dell’utente. La seconda di iscriversi a servizi che generano liste di siti pericolosi, bloccando automaticamente i download. Inoltre sarà potenziata la funzione esistente ‘Elimina cronologia’ in modo da poter conservare solo i cookie dei siti preferiti ed eliminare tutti gli altri.
Commentando InPrivate Browsing, Andy Zeigler, uno dei program manager di Explorer, ha spiegato: “A molti utenti interessa la possibilità di controllare ciò che le loro mogli, figli, amici e coleghi possono vedere: se si usa un pc in qualche modo condiviso o addirittura pubblico, a volte si vuole evitare che gli altri possano vedere che siti si sono visitati”. In effetti lo strumento, per le sue caratteristiche, è stato scherzosamente battezzato da alcuni blogger ‘porn mode’.
Anche Mozilla peraltro sta pianificando di aggiungere funzioni molto simili a una prossima versione del suo browser Firefox. Per questi strumenti Mozilla usa l’espressione ‘private browsing’, ma non assicura che entreranno già in Firefox 3.1, versione prevista al massimo per i primi mesi del 2009.
Un commento ampiamente positivo su queste evoluzioni di due dei browser più utilizzati al mondo viene dal Center for Democracy and Technology, un’associazione per la difesa dei diritti di espressione e di privacy su internet. “Il concetto cruciale è dare più strumenti di difesa al navigatore già compresi nel browser, e non da ricercare in qualche modo come add-on – spiega Ari Schwartz, direttore dell’associazione -: l’annuncio di Microsoft non è solo un grande passo in avanti della tecnologia, ma anche della possibilità dell’utente di difendere la propria privacy”. Finora, aggiunge Schwartz, solo Safari di Apple ha già funzioni simili.
Fonte: cwi.it