Android di Google continuerà a essere un work in progress anche dopo l’uscita della versione 1.0. Sul blog del progetto Dan Morrill annuncia la rimozione di due delle caratteristiche originariamente previste per l’OS mobile basato su Linux, vale a dire le API per lo sviluppo di applicazioni Bluetooth e il servizio di messaggistica istantanea GTalk.
Google continua a inciampare nelle difficoltà di un progetto della portata di Android: la rimozione delle API per il Bluetooth non inficerà il normale funzionamento dei dispositivi compatibili con la tecnologia wireless, ma non sarà possibile per gli sviluppatori creare nuove applicazioni basate sullo standard.
“La ragione – spiega Morrill – è che abbiamo francamente finito il tempo. La API Bluetooth di Android è piuttosto avanti, ma necessita ancora di un po’ di pulizia prima di essere inserita nel SDK. Tenete presente che infilarla nella versione 1.0 del kit di sviluppo ci avrebbe costretto ad adottarla per gli anni a venire”.
Meglio aspettare ancora, insomma, per rifinire il codice e avere la garanzia di una migliore compatibilità piuttosto che obbligare gli sviluppatori a modificare radicalmente le applicazioni in un momento successivo.
GTalkService è stato invece rimosso per altri motivi: sono emersi gravi problemi di sicurezza durante lo sviluppo. Impiegato per interconnettere gli utenti di Google Talk siano essi su Android o su altri sistemi operativi, l’attuale implementazione di GTalkService aveva la tendenza a spifferare un gran mucchio di informazioni che si vorrebbero invece ben protette, inclusi il nome reale e l’indirizzo email degli utenti dell’IM. Non bastasse questo, le falle sono gravi al punto da permettere a un malintenzionato di guadagnare il controllo del dispositivo da remoto.
GTalkService ha sofferto del fatto di “non essere mai stato nel core di Android”, continua Morril. Rinviare il suo rilascio permetterà agli sviluppatori di “mettere potenzialmente insieme un nuovo sistema che sia parte del nucleo principale delle future versioni” dell’OS.
Alfonso Maruccia
Fonte: punto-informatico.it