Dopo innumerevoli attese, ritardi e un po’ di suspense, finalmente Android ha una data ufficiale per la presentazione al mondo intero.
Il 23 Settembre alle 10.30 a New York (le 16:30 qui in Italia) l’operatore T-Mobile presenterà ai giornalisti l’HTC Dream (il nome non è sicuro), il primo smartphone sul mercato ad essere equipaggiato col sistema operativo open source voluto da Google e basato su Linux.
Le avvisaglie erano già nell’aria, quando la FCC (Federal Communications Commission) aveva approvato in Agosto le specifiche del nuovo cellulare il cui arrivo nei negozi dovrebbe comunque non avvenire prima del 20 Ottobre.
Il telefono sarà equipaggiato con la versione 1.0 di Android che, purtroppo, non sarà completa come ci si aspettava.
Mancheranno infatti alcuni pezzi minori, come ad esempio il pieno supporto ad alcune periferiche Bluetooth (non preoccupatevi: gli auricolari funzioneranno a dovere). Mancherà anche la messaggistica istantanea (stile GTalk e Messenger, per intenderci) che, insieme agli altri pezzi incompleti arriveranno con una release successiva del software. Piccoli nei che diventano immediatamente più chiari se si pensa che il principale avversario dei telefoni Android ha le stesse mancanze nonostante sia passato più di un anno dall’entrata in commercio.
Ad arricchire il sistema ci sarà anche l’Android Market, lo store online per le applicazioni aggiuntive. L’Android Market è per ora ancora in versione beta e ha il pregio (o difetto, a seconda dei punti di vista) di essere moderato non da Google ma dagli stessi utenti.
Riguardo al telefono. L’HTC Dream è equipaggiato con un ampio schermo touch screen (niente multitouch, a meno di sbagliarmi) e si prevede che almeno 600.000 unità siano già pronte ad invadere gli scaffali. Per ora non si sa quando (omettiamo volentieri il “se”) arriverà in Europa. Negli Stati Uniti il prezzo di vendita dovrebbe aggirarsi intorno ai 400$ (poco più di 280€, tasse escluse) che diventano 150$ (circa 105€) in abbinamento ad un contratto.
Da qui a un mese c’è solo da chiedersi: riuscirà Android a soddisfare attese e aspettative?
Fonte: oneopensource.it