L’uso dei sistemi di file sharing (P2P) in tutto il mondo continua a crescere ad un ritmo vertiginoso. Ad affermarlo sono le nuove statistiche di BigChampagne ( da tempo autorevole osservatorio degli andamenti del peer-to-peer).
Secondo BigChampagne, infatti, nell’ultimo anno il numero di utenti dei solo stati americani è salito da 4,4 milioni a 7,5 milioni. Si tratta di una crescita di oltre il 70 per cento.
Questo aumento è particolarmente significativo perché il grosso delle azioni legali promosse dall’industria dei contenuti è avvenuto proprio nell’ultimo anno. Le prime denunce dei discografici della RIAA (Recording Industry Association of America) risalgono a settembre 2003 . In queste ore hanno annunciato di aver denunciato altri 754 utenti che sono coinvolti nella violazione del diritto d’autore avendo posto in condivisione e avendo scaricato grandi quantità di file musicali
Nel complesso, RIAA ha denunciato più di 7.700 persone ad un ritmo che lo scorso giugno è stato valutato con una media di 10 persone al giorno negli USA, anche gli studios di Hollywood hanno iniziato ad attaccare attraverso la propria associazione siti e sostenitori di BitTorrent, eDonkey ed altre piattaforme di scambio su dove si appoggiano client p2p.
Le major di Hollywood da tempo si danno da fare per cercare un valido sistema che ponga un freno alla distribuzione illegale di film tirando fuori anche alcune idee innovative per contrastare il fenomeno, come il software che consente di cancellare materiale illegale eventualmente presente sul PC.
Con lo stesso principio anche in Europa è stata avviata una campagna legale, spinta fortemente dai nuovi portali musicali a pagamento , portali collegati a filo doppio con la RIIA e le case discografiche di tutto il mondo, dunque, la crociata contro gli utenti si intensifica, e mentre BigChampagne pubblica le classifiche dei file mp3 più condivisi sulle reti del peer-to-peer, sembra emergere con chiarezza che l’industria discografica continui a ritenere la denuncia degli utenti l’unica strada per combattere il fenomeno, anche se parrebbe trattarsi di un’arma che non riesca nell’intento, come dimostrano le ultime denunce RIAA, si può solo prevedere per il futuro un ulteriore intensificarsi dell’azioni legali contro chi scarica
In Italia, il paese della Legge Urbani, già alcuni fornitori contrastano il download selvaggio, con blocchi sulla banda in determinati orari o monitorando gli utenti.
Speriamo solo che il web creato da Tim Bernes-Lee, nato come spazio di libera espressione e condivisione non venga soffocato a causa di tutte queste bufere; il P2P è per natura in antitesi con l’avidità delle major valido strumento di condivisione di materiale non protetto da diritti d’autore nel pieno rispetto delle leggi.