Un’altra polemica che riguarda Facebook, una infermiera dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria S.Maria della Misericordia di Udine ha messo su Facebook foto di colleghi ma anche di pazienti senza autorizzazione di questi.
La notizia è subito rimbalzata come una palla impazzita su tutti i giornali e televisioni, Carlo Favaretti, direttore dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria S.Maria della Misericordia di Udine, a seguito dell’articolo “I pazienti intubati finiscono su Facebook”, apparso sul Corriere della Sera, ha avviato immediatamente un’inchiesta interna per accertare chi fosse il dipendente che aveva inserito le foto su Facebook e se vi fossero state violazioni della legge sulla privacy.
Le foto ritraggono colleghi, anche se sono visibili alcuni pazienti, peraltro non riconoscibili, e la foto riportata in prima pagina dal Corriere della Sera ritrae una collega ed amica, ha confessato tra le lacrime l’infermiera, convocata in direzione nel pomeriggio pensavo che il mio album fosse privato e le foto visibili solo ai miei amici, non pensavo fosse pubblico.
A mio giudizio i pazienti sullo sfondo non erano riconoscibili, perciò non ho sfumato le foto. Non volevo ledere l’immagine di nessuno.
La paziente apparsa sulla prima pagina del Corriere è mia collega ed amica: la foto è stata scattata per festeggiarla dopo un’operazione che aveva subito”.
L’anestesista ha spiegato che la paziente-infermiera si era sentita male improvvisamente, mentre lavorava in ospedale, e la sera stessa era stata operata di colecisti.
Era terrorizzata, la prima operazione della sua vita, così quando si è risvegliata l’ha festeggiata con ii segno di vittoria, come si vede in foto.
Che dire una notizia che ancora una volta ci mostra come il problema privacy sia una cosa da regolamentare a dovere per non incorrere in situazioni spiacevoli.