Una notizia che ha dell’incredibile che coinvolge come sempre Facebook oggi ci viene dal paese della Regina.
La storia, rivelata dal tabloid The Mail on Sunday, è rimbalzata come una palla impazzita sui telegiornali di mezza europa, nonostante le immagini incriminate fossero già sparite dal popolare social network.
Ma l’album di famiglia messo in rete dalla signora Shelley è una finestra da cui due milioni di utenti di Facebook hanno potuto sbirciare nella vita privata del super 007 Britannico.
La sua amicizia personale con le star della tv Alister Cameron e Sophie Barlow, popolare interprete della soap opera The Archers. L’ottantesimo compleanno della madre, nonna Sawers, immortalata con i due nipoti di 24 e 25 anni accompagnati dalle fidanzate e la nipote Corinne, aspirante attrice appena ingaggiata nel cast della spy-story Pack of Lies.
Le relazioni pericolose del cognato Haig-Thomas, ex diplomatico e collaboratore dello storico negazionista David Irving, le acrobazie con il frisbee sulla spiaggia di West Country e le mail d’auguri per la neocarica di «Uncle C», Zio C, come veniva chiamato una volta il capo dei servizi britannici.
Curiosità da voyeur ma soprattutto la rivincita degli spiati, la gente comune solitamente oggetto dei controlli dell’intelligence che sfida il monopolio del buco della serratura.
«Il premier deve aprire un’inchiesta» chiede il portavoce esteri dei Liberal Democratici Edward Davy. Le abitudini del futuro capo dell’MI6, le sue relazioni, l’indirizzo londinese e le mete estive, sono informazioni potenzialmente molto rischiose per la sicurezza nazionale che potrebbero costargli il posto. «Sir John Sawers è in una posizione delicata e avrebbe dovuto usare più cautela» incalza il parlamentare Tory Patrick Mercer. Il Foreign Office, da cui fino a novembre dipende Sir John Sawers, preferisce non commentare. La gaffe di lady MI6 è una brutta gatta da pelare per il governo britannico, alle prese con la complicata crisi iraniana.
Un paio di mesi fa i tabloid rivelarono «la sbadataggine» di una giovane funzionaria del Serious Organised Crime Agency (Soca), l’agenzia contro la criminalità organizzata, che nel 2006 aveva dimenticato sul sedile di un pullman di Bogotà la chiavetta Usb con i nomi top secret dei colleghi incaricati del narcotraffico.
Pochi giorni prima era caduta la testa del temutissimo Bob Quick, decano di Scotland Yard, immortalato all’ingresso di Downing Street con il dossier dell’imminente blitz contro una cellula di Al Qaeda.
Oggi tutto è intercettabile, la riservatezza conta più che in passato: la fuga di notizie può essere usata dall’esterno ma, soprattutto, dall’interno». Una volta erano gli 007 a tenere d’occhio il mondo.