Alcuni utenti di Facebook si sono ritrovati catapultati in una “versione più veloce e semplice” del social network .
In realtà si sarebbe trattato solo di un errore, come la compagnia si è affrettata a precisare: Facebook Lite sarebbe destinato ai Paesi dove l’ampiezza della banda è limitata e il test era previsto solo in India, dove il servizio sarà lanciato a breve e a seguire in Russia e in Cina.
La precisazione non ha però placato gli esperti del settore che, una volta che Facebook ha involontariamente scoperto le proprie carte, hanno continuato a fare ipotesi su una mossa della compagnia di Mark Zuckerberg contro l’antagonista Twitter. Idea rafforzata non solo dalla recente acquisizione per 50 milioni di dollari di FriendFeed, ma anche dall’aspetto della versione Lite.
Si tratta di una semplice bacheca dove l’utente può solo scrivere breve messaggi o segnalare video e foto, mentre i suoi amici possono solo commentare o apprezzare, accompagnata da un’unica barra di navigazione a sinistra con quattro sole categorie: Muro, Info, Amici, Foto & video. Foto, tra l’altro, da dimensioni ridotte e video a bassa risoluzione.
Tutti intravedono nella versione beta un tentativo di fare l’occhiolino al mondo del microblogging, ma ne sono delusi. “Facebook è un’altra cosa”, scrivono.
Chi invece si è lasciato convincere dal comunicato della compagnia nota che, se è vero che al momento la maggioranza dei 250 milioni di utenti di Facebook risiede negli Stati Uniti e in Europa dove la banda larga è ampiamente diffusa, oltre il 70% di quanti si sono iscritti al social network negli ultimi tre mesi non è americano e il servizio è in crescita soprattutto in Asia con Indonesia e Filippine in testa. Non sarebbe strano dunque se Facebook volesse espandersi proprio venendo incontro alle esigenze dei nuovi utenti asiatici che dispongono quasi solamente di connessioni a 56 kilobit al secondo – 11 volte meno veloci rispetto alle persino più lente connessioni a banda larga – o che accedono a Internet perlopiù dal cellulare. Proposito che troverebbe conferma nell’entusiasmo di un uno dei beta tester indiani, Azhar Chougle, che in un commento pubblicato su TechCrunch ha scritto: “Mi piace. E lasciatemelo dire. È molto più dannatamente veloce del Facebook normale”. Forse è vero, per il Twitter-Killer c’è ancora tempo.