Su Facebook è apparso, infatti, un gruppo raccapricciante dal titolo: “Haiti? Crepate, luridi terremotati”. La cosa si commenta da se e non abbisogna affatto di grandi commenti. Per completezza riferisco che in seno al gruppo vi è un invito ad adottare un bambino morto haitiano, uno slogan terribile.
Chi ha vissuto o vive ancora gli effetti di devastanti terremoti, come quelli del Friuli, dell’Irpinia, dell’Abruzzo, sa perfettamente cosa significa essere vittima di tali cataclismi.
Il gruppo creato, inneggiante alla morte dei terremotati haitiani, al pari di altri gruppi analoghi inneggianti all’odio, alla discriminazione, alla violenza, offensivi pesantemente verso persone o situazioni specifiche vanno censurati.
Gia in passato molti sono stati i gruppi creati contro Berlusconi o Piero Marrazzo oppure inneggianti a chi aveva lanciato la statuetta contro il premier sono stati tolti dal facebook.
L’anonimato, presente in rete agevola il proliferare di questi gruppi.
Il Web sicuramente, una grande rivoluzione sempre in crescita, ha bisogno di regole contro l’odio e la violenza verbale.