Il Wwf, annunciando che probabilmente si costituirà parte civile nel processo, riferisce che è stata colpita anche l’Oasi di Montorfano.
Le prime specie a essere direttamente colpite dal disastro ambientale sono state quelle acquatiche: pesci, anatre selvatiche, le colonie di aironi.
Purtroppo, spiegano gli esperti, i danni di questo atto vandalico si ripercuoteranno su tutta la catena alimentare per molti anni, e si registrano gravissime conseguenze per il settore agricolo che gravita intorno al sistema fluviale.
Il Gli oli saranno smaltiti in centri di smaltimento rifiuti autorizzati e sicuri della regione Lombardia, ma anche del Piemonte e della Liguria.
Unità della Direzione ambiente, della Polizia provinciale e del Servizio di Protezione civile hanno operato con totale impegno per fare fronte al disastro ecologico.
Legambiente intanto ha lanciato un appello: «La Regione Lombardia chieda al Governo la dichiarazione di stato di emergenza ambientale nazionale». Vittorio Cogliati Dezza, e Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, commentano: «Siamo di fronte a un disastro ambientale vero e proprio, il problema non riguarda solo il fiume Lambro ma tutta l’asta del Po.
Le pene per gli inquinatori sono l’arresto fino a due anni e l’ammenda da 3.000 a 30.000 euro».