Il fondatore di WikiLeaks ha in programma di diffondere decine di migliaia di documenti interni di una delle più grosse banche americane.
Julian Assange non ha voluto identificare l’istituto di credito in una intervista a Forbes, ma ha detto di aspettarsi che la pubblicazione dei documenti porterà a delle indagini.
“Ci saranno alcune violazioni in flagranza, pratiche non etiche che saranno rivelate”, ha dichiarato Assange.
“Si potrebbe definire un ecosistema di corruzione. E’ tutto il sistema decisionale regolare che chiude gli occhi e appoggia pratiche non etiche”, ha sottolineato.
Assange ha aggiunto che il suo gruppo ha materiale su molte società e governi, compresa la Russia, e che ha alcuni documenti su società farmaceutiche.
Julian Paul Assange (Townsville, 1971) è un giornalista, programmatore e attivista di internet australiano, noto principalmente per la sua collaborazione al sito WikiLeaks.
Biografia
Assange nasce a Townsville, nel Queensland, nel 1971[1]. Si sposa a diciotto anni e diventa padre; poi si separa dalla moglie
Verso la fine degli anni ’80, diviene membro di un gruppo di hacker noto come “International Subversives” (Sovversivi Internazionali), utilizzando lo pseudonimo di “Mendax” (Da una frase di Orazio: “splendido mendace”). Nel 1991 subisce un’irruzione nella sua casa di Melbourne da parte della polizia federale australiana.. Egli sarebbe infatti riuscito ad accedere via modem a vari computer appartenenti ad una università australiana e ad entrare nel sistema informatico dello United States Department of Defense. Nel 1992 gli vengono imputati 24 capi di accusa di hacking, viene condannato ma in seguito rilasciato per buona condotta dopo aver pagato una multa di 2100AU$.
Nel 1995 programma Strobe[5], software open-source dedicato al port scanning. Nel 1997 collabora alla stesura del libro Underground: Tales of Hacking, Madness and Obsession on the Electronic Frontier.
Dal 2003 al 2006, studia fisica e matematica all’Università di Melbourne, ma non ottiene una laurea.[4] Studia anche filosofia e neuroscienze.[6]
A partire dal 2007 è tra i promotori del sito web Wikileaks, del quale si definisce editor in chief[7].
Il 18 novembre 2010 il Tribunale di Stoccolma spicca un mandato di arresto in contumacia nei suoi confronti con l’accusa, da parte di due donne, per stupro, molestie e coercizione illegale.[8] Molti hanno sollevato dubbi sulla natura del provvedimento[9], mettendo in rilievo la coincidenza temporale con l’avvento di nuove rivelazioni che (a detta del Pentagono[10]) sono “un tentativo irresponsabile di destabilizzare la sicurezza globale”. Il 20 novembre è stato istituito un mandato di arresto internazionale tramite Interpol dalla forza di polizia svedese. In aggiunta è stato diramato un mandato di arresto nell’Unione Europea tramite il Sistema di Informazione Schengen. “Abbiamo voluto assicurarci che fosse visibile da tutte le forze di polizia del mondo”, ha affermato un portavoce della polizia nazionale svedese.