Il mio portatile deve essere veloce, multimediale, leggero, con la batteria “infinita” ma soprattutto “fashion”. Allora ecco che l’Asus ha creato il modello fatto per me, potente elegante fashion e anche green che non guasta mai.
La peculiarità del Notebook Asus è soprattutto il materiale utilizzato per il telaio,cover, poggiapolsi e touchpad ovvero il bambù.
Un materiale scelto con molta cura è infatti il più adatto in quanto si tratta di un legno resistente, elastico, di aspetto piacevole.
Sono piante a portamento, sempreverdi, molto vigorose. Possono essere alte da pochi centimetri fino a raggiungere notevoli dimensioni (anche 40 m di altezza e 30 cm di diametro),infatti questa pianta può crescere fino ad 1 m al giorno.
Le radici sono rizomatose e la loro tipologia di sviluppo è molto variabile; infatti ritroviamo specie dove le radici si sviluppano considerevolmente in profondità e si allontanano molto dal loro punto di origine ed altre invece che hanno uno sviluppo molto contenuto. Il fusto è con internodi cavi e nodi cilindrici molto evidenti dai quali si sviluppano le foglie sottili e lanceolate.
Il gruppo comprende oltre 68 generi e circa 1000 specie.
I principali generi sono: Acidosasa – Actinocladum – Alvimia – Ampelocalamus – Apoclada – Arthrostylidium – Arundinaria – Athroostachys – Atractantha – Aulonemia – Bambusa – Bonia – Borinda – Brachystachyum – Cathariostachys – Cephalostachyum – Chimonobambusa – Chimonocalamus – Chusquea – Colanthelia – Criciuma – Cyrtochloa – Davidsea – Decaryochloa – Dendrocalamus – Dinochloa – Drepanostachyum – Elytrostachys – Eremocaulon – Fargesia – Gaoligongshania – Gigantochloa – Glaziophyton – Greslania – Guadua – Hibanobambusa – Hickelia – Himalayacalamus – Hitchcockella – Holttumochloa – Indocalamus – Indosasa – Kinabaluchloa – Maclurochloa – Melocalamus – Melocanna – Menstruocalamus – Merostachys – Myriocladus – Nastus – Neomicrocalamus – Neurolepis – Ochlandra – Olmeca – Oreobambos – Otatea – Oxytenanthera – Perrierbambus – Phyllostachys – Pseudobambusa – Pseudosasa – Pseudostachyum – Pseudoxytenanthera – Racemobambos – Rhipidocladum – Sasa – Schizostachyum – Semiarundinaria – Shibataea – Sinobambusa –
La maggior parte delle specie di bambù sono originarie dell’Asia (dove raggiungono il limite settentrionale del loro areale a 50° N di latitudine) e dell’America (dove raggiungono i 47° S in Cile). Li si può trovare ad altitudini variabili, sino ai 3000 m sull’Himalaya. Alcune specie sono spontanee in Africa (in particolare nell’Africa sub-sahariana e in Madagascar) e in Oceania. Non esistono specie spontanee in Europa.
Distribuzione mondiale del Bambù
Molti bambù sono popolari come piante da giardino. Nella coltivazione, necessitano di cure per contenere il loro comportamento invasivo. Si propagano principalmente attraverso le radici e/o rizomi, i quali possono propagarsi sotto terra e lanciare nuovi culmi che spuntano in superficie. Vi sono due modi per la propagazione dei bambu’: monopodiali e simpodiali. Le specie di bambù monopodiali hanno una propagazione sotterranea lenta; nelle specie di bambù sinopodiali, invece, si riscontra un’alta variabilita’; ciò è riferibile ad entrambi le specie in riferimento alle condizioni di suolo e di clima.
Alcune possono emettere ricacci per la lunghezza di svariati metri all’anno, mentre altre ancora possono restare nella medesima area per lunghi periodi. Se trascurate, col tempo possono diventare invasive e causare problemi colonizzando aree adiacenti. La reputazione di invasività del bamboo è spesso esagerata, e situazioni in cui la pianta ha invaso vaste aree sono il risultato della vegetazione di piantagioni trascurate o lasciate a se stesse per anni interi.
Una volta stabilitosi come cespo, è difficile rimuovere completamente il bamboo senza estirpare l’intera rete di rizomi sotterranei. Se il bamboo deve essere rimosso, un’alternativa allo scavo può essere il taglio raso delle canne e il taglio successivo e ripetuti dei nuovi getti appena escono dal terreno, fino a che il sistema radicale non esaurisca la sua riserva di energia e muoia. Se si permette alle foglie di compiere la fotosintesi, il bamboo sopravviverà e continuerà a propagarsi.
Bambù giganti dell’Ecuador
Esistono due principali metodi per prevenire la propagazione dei nuovi getti di bamboo nelle aree adiacenti l’impianto. Il primo sistema è la bordatura o rimozione di ogni rizoma che sfugga ai confini dell’area destinata alla sua coltivazione. Gli attrezzi normalmente utilizzati sono uncini, vanghe e zappe. I rizomi si trovano generalemte in prossimità della superficie (sotto uno strato sottile di terreno), così che se la potatura dei rizomi viene eseguita due volte l’anno, interesserà la maggior parte, se non tutti, i nuovi ricacci. Alcune varietà possono avere percorsi più profondi (oltre la tipica profondità della vanga). Queste sono più difficili da controllare, e necessiteranno di tagli più profondi. Una manutenzione frequente rivelerà le principali direttrici di crescita e la disposizione del sistema radicale. Una volta tagliati, i rizomi devono essere rimossi. L’emergenza di un getto di bamboo all’esterno dell’area dopo la bordatura, indica la precisa posizione di un rizoma non localizzato in precedenza. Le radici fibrose che si irradiano dal rizoma non generano ulteriori getti, quindi possono essere lasciate nel terreno.
Il secondo metodo implica il contenimento con una barriera fisica. Cemento e il polietilene ad alta densità in speciali rotoli sono i materiali più comuni. Questi vengono piazzati in un fossato profondo 60-90 cm (2-3 piedi) attorno all’impianto, con un angolo aperto verso l’alto in modo da direzionare la crescita dei rizomi verso la superficie del terreno. I rizomi più forti e gli attrezzi possono forare le barriere in plastica piuttosto facilmente, quindi occorre lavorare con particolare attenzione. Il bamboo cresciuto all’interno di tali barriere è molto più difficile da espiantare rispetto agli impianti cresciuti in liberta’. Le barriere e la bordatura non sono necessari per bamboo cresciuti a macchia. Le macchie di bamboo possono essere eradicati se si espandono eccessivamente.
Germogli di bambù per uso alimentare
Il bambù viene impiegato per usi diversi: i fusti cavi, vengono utilizzati per farne condotte d’acqua rudimentali, recipienti, legname da costruzione, se vengono spaccati, per farne stuoie, ecc.
Le piante sottili o più giovani servono per bastoni, ombrelli, mobili, ecc.
Alcune specie vengono utilizzate a scopo ornamentale nei giardini nelle regioni più temperate europee.
Esistono specie utilizzate anche a scopo alimentare.
Altorilievo cinese di una barca in bambù, risalente alla tarda Dinastia Qing.
La lunga vita dell’albero del bambù lo rende per i cinesi un simbolo di lunga vita, mentre in India è un simbolo di amicizia. Il fatto che la fioritura avvenga raramente ha reso l’evento un segno dell’ incombente arrivo di carestia alimentare. Si dice che questa credenza sia dovuta al fatto che i topi si nutrano a profusione dei fiori caduti, moltiplicandosi quindi a dismisura e di conseguenza distruggendo gran parte dei raccolti e delle riserve di cibo locali. La più recente fioritura avvenne nel maggio del 2006 (vedi Mautam). Si dice che il bambù fiorisca in questo modo soltanto ogni 50 anni (vedi esempi di fioritura a intervalli di 28-60 anni, spiegati nel sito tavola delle specie ‘gregarie’).
Diverse culture asiatiche, inclusa quella delle Isole Andamane, credono che l’umanità discenda da uno stelo di bambù. Nel mito della creazione filippino, la leggenda narra che il primo uomo e la prima donna vennero liberati per l’apertura di un germoglio di bambù che emerse su un’isola creata dopo la battaglia tra le forze elementari (Cielo e Oceano). Nelle leggende della Malesia una storia simile include un uomo che sogna una bellissima donna mentre dorme sotto una pianta di bambù; si sveglia e rompe lo stelo di bambù, scoprendo la donna all’interno di esso. In Giappone, molto spesso una piccola foresta di bambù circonda un monastero scintoista come parte della barriera sacra contro il male. In Giappone il bambù viene considerato come il secondo in rango nella categoria del “legno di pino Matsu, poi il bambù, Ume (a volte tradotto come pesco)” e questa sequenza viene eseguita quando si ordina un pranzo a base di sushi oppure quando si prende una camera nei tradizionali alberghi ryokan.
Il bamboo delle Hawaii (‘ohe) è una materializzazione corporea (kinolau) del dio creatore polinesiano Kane.
Le foglie, i germogli e gli steli soffici di bambù, sono la maggiore fonte di alimento per il panda gigante della Cina e per la scimmia ragno.