La crisi colpisce tutti ma proprio tutti, e chi ha sempre avuto una vita “comoda” sente forse di più il cambiamento.
Una storia di cronaca che sembra una trama di un film di hollywood, il protagonista un manager 54enne di Milano dal portamento elegante che abituato ormai da anni ad un certo “stile di vita festaiolo” ha iniziato a rubare per non doverlo cambiare.
Telefoni, portafogli, questa la “merce” preferita, tutti rubati a serate, inaugurazioni, concerti, dove si presentava vestito con un abito firmato impeccabile nei modi.
Ma la sicurezza zelante di uno di questi convegni, ha notato qualcosa di sospetto, tanto da decidere di chiamare le forze dell’ordine, quando l’hanno fermato aveva con se’ un telefono su cui c’era un messaggio: “Non mi interessa il telefono, ma solo la rubrica“, inviato dalla proprietaria che cercava disperatamente di rientrarne in possesso.
Messo sotto “torchio” dagli agenti il manager ha raccontato la sua storia. ” diplomato al Beccaria e laureato in Giurisprudenza. Ho lavorato per tanti anni nel privato come direttore del personale – guadagnavo 10-12mila euro al mese. E potevo permettermi tutto, viaggi, cocaina vivevo in un mega appartamento e frequentavo bei ristoranti e belle donne“. Poi a causa della crisi economica degli ultimi anni ha lasciato il settore privato (più remunerativo) ed è passato alla sanità pubblica. “Sono andato a lavorare per la Asl – ha raccontato agli agenti e lì mi pagavano “appena” 3.500 euro al mese, (ha anche dichiarato) ma cosa potevo mai fare con quei soldi? Erano pochi per me e per lo stile di vita che conducevo“.
“Se ho soldi vado nei ristoranti di lusso, se no digiuno o mangio da Burger king“. Il manager ha ammesso di aver rubato una decina di volte all’interno dell’Università Cattolica di Milano.
Ci sarebbe da dire “poverino” o forse è meglio “poveri noi”.
Articolo a cura di Stefano Lavezzi