Il clamoroso annuncio dell’acquisizione di Motorola da parte di Google è destinato a riscrivere gli equilibri dell’universo “mobile” ma potrebbe avere importati ricadute anche nel campo della domotica, un settore verso cui il motore di ricerca ha sempre mostrato grande interesse e che potrebbe trovare in Motorola un importante pilastro. Lo scrive la CNN che analizzando i dettagli dell’accordo tra i due gruppi ha sottolineato come le competenze tecniche di Motorola si incastrino perfettamente con le ambizioni di Google nel “home automation”.
Se in Europa Motorola è nota principalmente per la produzione di telefoni cellulari e smartphone, sul mercato statunitense il costruttore vanta una solida tradizione anche per quanto riguarda i dispositivi wireless per la reti domestiche, la produzione di radio ricetrasmittenti e i sistemi baby monitor. Sono questi settori che offrono a Google una base di partenza estremamente solida attorno a cui costruire la “casa interattiva” e costantemente connessa alla rete.
Lo scorso maggio Google aveva svelato i primi dettagli su “Android @ Home“, un innovativo progetto che immagina una casa completamente interattiva in cui illuminazione, clima, ed elettrodomestici dialogano costamente con l’intermediazione del sistema operativo Android. In questo scenario futurista uno smartphone e un tablet diventano il centro di controllo di tutto l’ambiente domestico. Uno universo in cui alle abituali applicazioni software di Android si sostituiscono elementi fisici dell’ambiente e nel quale quindi un comando sul touchscreen si traduce in una regolazione fisica, in una azione tangibile, in una impostazione programmata.
Molti dettagli su “Android @ Home” saranno chiariti da Google nei prossimi mesi, ma sta di fatto che l’accordo con Motorola può rappresentare una vero e proprio punto di svolta. Se finora infatti Google era “costretto” a cercare accordi commerciali con partner esterni per tradurre in hardware le proprie soluzioni, da ora in avanti avrà in internamente tutte le competenze tecniche e le sedi produttive necessarie.
[Via | CNN]
[Photo Credits | Motorola Xoom]
Bene. Staremo a vedere, comunque forza Google e forza Moto.