Le multinazionali stanno investendo pesantemente nei dispositivi mobili per offrire servizi, vendere prodotti e per fare pubblicità. Eppure il bilancio è ancora in negativo. La sfida alla conquista dei consumatori “mobili” è per molti un grande flop.
Numeri alla mano il quadro è piuttosto impietoso: l’80% delle “branded apps” sono scaricate da meno di 10 mila unità (dati: Deloitte). Così anziché raggiungere platee immense i brand si ritrovano chiusi in piccole nicchie.
E non solo: l’84% delle app scaricate finiscono dopo breve tempo nel cestino; infatti il 90% delle applicazioni viene utilizzata una sola volta (dati: Ampersand Mobile).
Il quadro del mobile ci presenta un’arena, enorme e ricca di opportunità per il singolo consumatore che ha a disposizione un tempo limitato e può scegliere tra una sconfinata marea di soluzioni (le app in circolazione sono circa 1,2 milioni per Apple e 1,3 milioni nei sistemi Android).
La difficoltà di navigare in questo oceano è stata messa in luce da un report di Nielsen, focalizzandosi sull’approccio dei consumatori americani al mondo delle app.
L’utente ormai ha quasi raddoppiato il tempo a bordo delle app sui dispositivi mobili (30 ore e 15 minuti nell’ultimo trimestre 2012, contro le 18 ore del 2011), ma lo fa su applicazioni social (10 ore), giochi e intrattenimento (altre 10 ore), comunicazione (3,5 ore), produttività (2 ore), news e informazione (1,3 ore) e shopping (1,3). E in media si utilizzano con frequenza circa 29 app a testa.
Uno studio di Zogby Analytics mostra l’incapacità dei grandi marchi di comprendere le reali esigenze dei consumatori europei nell’economia delle applicazioni. L’indagine di Zogny Analytics (condotta su 6770 utenti e 809 aziende, in 18 paesi), evidenzia come in Italia il 64% delle imprese ritiene di possedere capacità “ottime” o “buone” nel fornire app e servizi basati su tecnologie applicative, mentre solo il 45% dei consumatori interpellati in merito al loro livello di soddisfazione ha fornito un giudizio eccellente o buono (media europea: 53%).
Situazione evidenziata anche da Michele Lamartina, country leader di CA Technologies Italia:
“Le aziende devono analizzare a fondo le aspettative dei consumatori per allinearle ai propri obiettivi di sviluppo di tecnologie applicative, ovvero dei servizi offerti attraverso le app. Queste rappresentano ormai il punto d’incontro fra marche e consumatori.
Non cogliendo le reali aspettative ed esigenze dei propri utenti, le imprese rischiano di perdere, temporaneamente o permanentemente, una quota consistente dei clienti acquisiti e potenziali mentre dovrebbero puntare sullo sviluppo di app con tempi di caricamento estremamente rapidi, la disponibilità di opzioni che consentano di risolvere con facilità eventuali problemi tecnici e una gestione intuitiva dell’intera esperienza d’uso”.