Nonostante le deliranti tesi revisioniste, l’Olocausto è una delle maggiori tragedie del Novecento storico e probabilmente dell’intera storia dell’uomo. Concepito razionalmente e perpetrato barbaramente dalla Germania nazista del Terzo Reich contro le categorie di tutti gli indesiderabili, provocò milioni di morti nell’arco di pochi anni. Di questi, circa 6 milioni di ebrei, furono vittime della Shoah che cominciò dalla segregazione nei ghetti per concludersi con i campi di sterminio, i cui nomi sinistri abbiamo tutti ascoltato almeno una volta: Auschwitz, Buchenwald, Mathausen, Sobibor, Belzec, Treblinka.
Nasce proprio con l’intento di creare un nuovo approccio alla didattica della Shoah, il progetto Witness: Auschwitz, il nuovo progetto ideato in collaborazione dalle aziende italiane Centounopercento e IsayWeb.
Witness: Auschwitz rappresenta un drammatico viaggio in realtà virtuale (VR) per consentire chi è lontano dal tempo e dallo spazio di quei luoghi di entrare in prima persona in un campo di sterminio durante la sua attività. Una visione laterale, che presenterà solo alcuni dettagli di una storia che per essere rappresentata avrebbe bisogno di un lavoro monumentale, ma sufficiente per trascinare scettici e persone desiderose di accostarsi più da vicino alla storia in un ambiante estremamente immersivo. Interamente realizzato in Realtà Virtuale, Witness: Auschwitz crea un contesto concreto, mai percepito come finto e molto diverso rispetto rispetto ai media tradizionali arrivando a creare – in modo mai indotto – tensione e potente coinvolgimento emotivo. Il contesto è stato dettagliatamente ricostruito sulla base di fonti autorevoli, visite su luogo e rilevazioni per raccogliere le “textures” esatte di mattoni, tetti, finestre, fango presente nei luoghi e le relative grandezze.
Witness: Auschwitz avrà la possibilità di trasformare ogni utente in un potenziale testimone storico d’eccezione immergendolo in un percorso inedito che gli consentirà di accostarsi all’orrore per meglio comprenderne la grandezza e l’autenticità. Gli autori hanno privilegiato un approccio soft e non esplicito, consapevoli della difficoltà di rappresentare l’impresentabile e con la responsabilità che si ha verso la memoria delle vittime e le loro famiglie.
Sviluppato con l’ausilio di avanzati software per la generazione di contenuti 3D in tempo reale, Witness: Auschwitz, vedrà la luce nei prossimi mesi, quando sarà terminata tutta la raccolta dei dati utili alla ricostruzione delle ambientazioni e la fase consulenziale per misurarne con attenzione approccio e contenuti.