Il numero di criminali che opera su internet è in costante aumento: il web, per le sue caratteristiche peculiari, è veicolo facilitatore sia per i reati comuni, sia per i crimini tipici dell’ambiente tecnologico.
Cyberterrorismo, furto di dati informatici, deterioramento dei siti internet, accesso e sabotaggio delle infrastrutture critiche sono solo alcuni dei più diffusi computer crimes, mentre termini come malware, virus, spamming diventano giorno dopo giorno presenze costanti della quotidianità.
Nonostante ciò, è ancora la mancanza di conoscenza l’anello più critico della catena, grazie al quale la diffusione dei crimini informatici può crescere in modo esponenziale.
A livello di strumenti normativi, il nostro Paese si è dotato di una legislazione penale sulla criminalità telematica solo a partire dal 1993, con la Legge nr. 547. Ma le caratteristiche globali della rete comportano un necessario ammodernamento e una armonizzazione con le legislazioni internazionali, oltre alla condivisione a livello sopranazionale delle tecniche e degli strumenti investigativi adottati per il contrasto al cybercrime.
Il convegno intende fornire una panoramica sul cybercrime, attraverso alcuni esempi diretti di phishing, pedofilia, bullismo informatico tratti dall’esperienza della Guardia di Finanza, e una riflessione sulla normativa e sulle sinergie a livello internazionale utili per affrontare il tema in modo sistemico e completo.