Accuse di mancato rispetto della privacy per facebook. Il colosso dei social network è accusato di monitorare i messagi privati degli utenti per utilizzarli come merce, vendendoli cioè agli inserzionisti.
In base a questa accusa, le persone danneggiate sarebbero milioni di utenti. Due di questi, Matthew Campbell dall’Arkansas e Michael Hurley dall’Oregon, hanno dato il via al procedimento legale. I due hanno accusato facebook del fatto che in caso di condivisione di un link di un altro sito internet con un messaggio privato, la società registra l’informazione e definisce l’attività su internet di chi ha inviato il messaggio. Si vederebbero quindi informazioni private su gusti e interessi degli utenti.
I due utenti americani hanno così lanciato una class action che riguarda tutti gli usufruitori americani del social network che condividono i link con gli amici attraverso i messaggi privati. Le persone coinvolte, sempre secondo i due, sono milioni. Negli Stati Uniti, gli iscritti a facebook sono più di 160 milioni.
La causa è stata depositata in California e alla base dell’accusa c’è il fatto che facebook mente sul servizio dei messaggi privati. In un certo senso, il fatto che c’è una sorveglianza su certi messaggi non è espresso dalla società di Zuckerberg e quindi gli utenti si trovano a conversare convinti del rispetto della privacy e della sicurezza dei messaggi e probabilmente a rivelare segreti in conversazioni che dovrebbero rimanere private.
La class action mira a un risarcimento mentre facebook commenta la notizia affermando che mancano i presupposti e che si difenderà con forza. Il risarcimento richiesto è di 100 dollari per ogni giorni di violazione o di 10 mila dollari per ogni utente interessato da questa violazione.