Ecco come usare il motore di ricerca di Mountain View (e non solo) senza finire nella sua banca dati
I 4 software per evitare la «profilazione» di Google.
1) Privoxy (un proxy installabile sul pc);
2) Track me Not (invia ricerche simulate nascondendo quelle reali);
3) Scookies (scambia a caso i cookies degli utenti);
4) Sgroogle (cripta le ricerche)
Smettere di usare Google perché traccia la nostra navigazione è un impresa impossibile. Come rinunciare alla comodità del più famoso motore di ricerca al mondo? Eppure il problema esiste. Sono milioni i dati relativi alle nostre ricerche che ogni giorno immettiamo nella banca dati di quello che qualcuno chiama il nuovo Grande Fratello del Web. I dati profilati attraverso la navigazione servono per fare pubblicità mirata come AdWords, Adsense e molti altri. Ma per alcuni tra i più smaliziati cittadini della rete la propria privacy è più importante di ricevere degli accurati consigli per gli acquisti. Così sono nati alcuni applicativi per ovviare al problema quasi senza controindicazioni. Il problema dello User Profiling poi, va ben oltre Google e i grandi player dell’ IT, riguarda le nostre sessioni di navigazione in generale, per questo molti dei software proposti sono validi anche per tutti quei siti internet che fanno net tracking.
RICHIESTE FANTASMA – Track Me Not è un’estensione per il browser Firefox pensata per proteggerci dal data-profiling attivato dai motori di ricerca, funziona per tutti i motori, non solo per Google. TMN lavora in background quando Firefox è aperto ed invia periodicamente delle ricerche casuali. Il motore di ricerca riceverà le nostre ricerche reali mescolate a molte altre, simulate dal programma. In questo modo Google non sarà in grado di recepire nitidamente quali siano gli argomenti che ci interessano, poiché questi compariranno in modo offuscato. In altre parole l’applicazione nasconde il percorso di ricerca in un insieme indistinto di domande fantasma rendendo difficile l’aggregazione di tali dati in un profilo preciso che identifichi l’utente.
IL DONO DELL’ INVISIBILITA’. Scroogle è un sito internet che si colloca tra l’utente e Google rendendo anonime le ricerche. Dal sito si può scegliere la lingua di ricerca (compreso l’italiano) e se usare connessioni criptate HTTPS. Passando attraverso Scroogle si diventa praticamente invisibili a Google perché sarà il sito stesso a raggiungere il motore di ricerca per noi. In più sono eliminate pubblicità, cookie e ogni sistema di tracciamento lesivo. Navigando su Scroogle si avranno gli stessi risultati di Mountain View, senza pubblicità e profilazione. Scroogle è stato creato da Daniel Brandt, creatore di un altro sito anti-google: Google Watch questa sorta di osservatorio si occupa di raccogliere tutte le malefatte più o meno note di Google offrendo sempre ottima documentazione aggiornata e validi suggerimenti per difendere la propria privacy.
SCAMBIAMOCI I COOKIE! – Scookies è un’ estensione per il Browser Firefox e funziona per tutti i motori di ricerca e siti internet che cercano di tracciare gli utenti tramite i cookie. Scookies cambia i cookie degli utenti mescolandoli gli uni agli altri. In questo modo vengono alterati i profili di ciascun utilizzatore intorbidendo il tracciato originale. Inoltre ogni user può segnalare nuovi siti internet che fanno profilazione contribuendo a migliorare l’anonimato di tutti gli altri. Scookies aumenta la sua performance ogni volta che un nuovo utente si aggiunge alla comunità. Questo applicativo è una creazione di Andrea Marchesini coautore del volume Luci e Ombre di Google, edizione Feltrinelli un utile saggio sui pericoli che si incorrono nel fidarsi troppo di Google.
RISOLVERE IL PROBLEMA ALLA RADICE – Privoxy è un proxy anonimizzante. Ovvero un applicazione che si colloca tra il nostro browser e i siti internet che vogliamo raggiungere. Con questo proxy possiamo davvero controllare la privacy della navigazione. Consente di cambiare lo user agent (nome del browser e del sistema operativo) , bloccare banner pubblicitari, filtrare cookie e molto altro. Può essere installato anche sul proprio computer in semplici passaggi ed è altamente configurabile. Privoxy è uno strumento essenziale per qualunque progetto che miri a proteggere la navigazione dell’utente.
CHE COSA MANCA? – Gli applicativi descritti non garantiscono una certezza riguardo la protezione della privacy. Rappresentano un segnale d’attenzione circa il comportamento spesso non propriamente trasparente di chi ci offre servizi «gratuiti». Manca la protezione verso servizi utili (mappe) che non richiedono l’autenticazione, manca ancora un vasto fronte di opposizione al monopolio della ricerca da parte di pochi motori. Manca soprattutto una conoscenza critica riguardo i sistemi di profilazione e una visione d’insieme delle sottoreti costituite dai grandi player dell’IT che spesso vengono scambiate per l’interezza di Internet
Hanay Raja
Fonte: corriere.it