Gli ultimi dati sulla pirateria informatica dicono che nel 2008 ha registrato un calo dell’1% nonostante il fatturato delle aziende interessate abbia subito un danno percentuale del 7%.
Questi risultati sono il lavoro di uno studio condotto dalla società di analisi IDC e voluto da Business Software Alliance (BSA), un ente che raccoglie tra i suoi iscritti tutti i principali produttori di software per computer.
La ricerca è stata incentrata sulla distribuzione di applicazioni e programmi per computer senza licenza ed ha coinvolto più di 110 paesi.
L’Italia è tra le 60 nazioni in cui la pirateria informatica ha subito una contrazione, mentre nel 15% dei casi si è registrato un incremento.
A livello modiale i dati indicano che la pirateria software è aumentata dal 38% al 41%, per il secondo anno consecutivo, a causa soprattutto dell’aumento rapido delle vendite di PC in Cina ed India dove il fenomeno raggiunge picchi incredibili.
L’attuale situazione finanziaria di crisi che colpisce ormai tutto il mondo spinge gli utenti a dotare il proprio Pc di software illegale.
L’Italia ha registrato un aumento della pirateria pari al 7%, con una perdita di 1.361 milioni di euro per il 2008, ma dal 2003 è riuscita ad abbassare la sua soglia dal 53% al 48%.
Il nostro Paese si trova in alto alla classifica per il più alto tasso di pirateria con Grecia 57%, Cipro 50% e Islanda con il 46%. Tra le nazioni con meno fenomeni di pirateria Lussemburgo (21%), l’Austria 24%, Belgio, Svezia e Svizzera 25%