La e-mail è un modo di comunicazioni che soffre di un male incontrollabile.
Circa Il 90% è costituito da messaggi di spam, mentre il 10% non arriva a destinazione.
L’Italia, da ultimi dati, è la prima in Europa per spam
Protetti dai sistemi di sicurezza e da quelli dei provider, non si percepisce la mole di e-mail spam nella casella di posta.
Eppure molte delle email è costituito da messaggi indesiderati e pertanto finisce nei sistemi di protezione e filtri.
È quanto emerso dall’ultimo rapporto ENISA (European Network and Information Security Agency.
Il numero di email spazzatura è cresciuto nello scorso anno dell’1,6%, partendo già da una cospicua base pari al 94%.
Tale scenario contribuisce a incrementare il lavoro degli help desk: il 10% delle chiamate di assistenza complessive.
Per quanto riguarda l’Italia, la novità è che siamo diventati il principale produttore di spam a livello europeo con una “produzione” pari al 3%, piazzandosi all’ottavo posto a livello mondiale.
Fortunatamente le prime posizioni sono ancora lontane, ma considerando le dimensioni della popolazione e la diffusione di internet sul territorio tricolore il 3% rappresenta un record significativo.
A guidare la classifica i soliti noti, con la prima posizione saldamente in mano agli USA (19.8%), seguiti da Cina (9.9%) e Russia (6.4%).