“L’incremento del gap tra lo sviluppo delle imprese e
quello delle piccole aziende è sintomo di un Italia a due sensi: la grande-media
imprenditoria e i piccoli e micro sistemi produttivi, che in questo periodo di crisi
sono i più penalizzati.” Questa è la dichiarazione della responsabile per le
Attività Produttive e l’Industria del’Italia dei Diritti Antonella Silipigni riguardo
all’odierna situazione industriale italiana.
Si possono notare, infatti, due diversi
andamenti delle imprese nostrane, da una parte il numero crescente di attività grandi
e dall’altra la difficoltà di nascita di nuove micro o piccole aziende, soprattutto
del settore manifatturiero e agricolo. “Il pericolo da non sottovalutare –
continua la Silipigni – è la falsa lettura dei dati economici. Nell’esaminare i
rapporti della situazione imprenditoriale odierna si evidenzia sempre lo sviluppo
delle grandi imprese, che spesso sono aiutate dal Governo, ma non si nota mai la
profonda crisi dei settori manifatturiero
e agricolo più di nicchia.” La Silipigni nota poi: “Anche Fiat e Alcoa, ad
esempio, sono aziende manifatturiere in crisi. La loro delocalizzazione all’estero
non le salva dalla crisi odierna. L’apertura a tali mercati – continua l’esponente
del movimento presieduto da Antonello De Pierro – non è l’unica soluzione alla crisi,
soprattutto per le piccole imprese. Il Governo deve intraprendere una politica di
aiuto alla mini imprenditorialità.” Infine conclude: ” L’investimento nel
settore del turismo, nel quale sono molto presenti micro imprese, anche artigianali,
potrebbe essere una delle soluzioni a tale sbilanciamento.”