Un grande della comicità italiana ci ha lasciato, Raimondo Vianello lascia un ricordo indelebile in tutti noi.
La rete non rimane impassibile a questa perdita, e già su youtube i video più ricercati sono le sue mitiche performans, anche Facebook saluta il grande attore.
Di origini venete, trascorse la giovinezza a Spalato, dove si era trasferito il padre Guido, ammiraglio della Regia Marina, che era al comando della famosa accademia navale già austro-ungarica, e in Dalmazia, sempre per motivi di servizio del padre durante la Seconda guerra mondiale. Successivamente Raimondo si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza, ove conseguì la laurea senza peraltro mai esercitare alcuna professione forense. A seguito della sua adesione alla Repubblica Sociale Italiana[1] come bersagliere, nel 1945 venne detenuto dagli alleati nel campo di concentramento di Coltano assieme ad altri personaggi famosi (il poeta americano Ezra Pound, gli attori Dario Fo, Walter Chiari, Enrico Maria Salerno, l’olimpionico di marcia Giuseppe Dordoni, il giornalista Enrico Ameri, il regista Luciano Salce e il politico Mirko Tremaglia).[1]
Poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, insieme al fratello Roberto, fu atleta e dirigente del Centro Nazionale Sportivo Fiamma. Partecipò alla rivista Cantachiaro N°2 di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, in cui ebbe grande successo: negli anni cinquanta dopo il teatro di rivista, passò al cinema, come caratterista, e al teatro. Il grande successo giunse in televisione, assieme a Ugo Tognazzi nel programma Un due tre. Partecipò allo spettacolo del sabato sera Il Tappabuchi, in qualità – secondo l’ironica definizione dei titoli di testa del programma – di “aiuto presentatore” di Corrado.
Nel 1962 si sposò con Sandra Mondaini (Milano, 1931), figlia di Giacinto Mondaini, conosciuta sul set nel 1958, con la quale ha lavorato in coppia per quasi cinquant’anni.[2] Negli anni Settanta ha partecipato a diversi varietà trasmessi dalla RAI, come Sai che ti dico?, Tante scuse, Di nuovo tante scuse, Noi… no, Io e la befana, per poi proseguire fino all’inizio degli anni Ottanta con il quiz Sette e mezzo e Stasera niente di nuovo, prima di passare alle reti Fininvest con la moglie.
Su Canale 5 la coppia ha condotto i varietà Attenti a noi due, Attenti a noi due 2 e Sandra e Raimondo Show, ed ha interpreto la sit-com Casa Vianello (1988-2007). Tra il 1996 e il 1997 la serie si trasferì in campagna, con cinque film per la tv intitolati Cascina Vianello (a cui partecipò anche Paola Barale) e altri cinque intitolati I misteri di Cascina Vianello: in questi ultimi la coppia si cimentava in una insolita attività di investigazione per scoprire gli autori di delitti o furti, sempre in chiave umoristica. Dopo l’omaggio alla loro carriera in Mediaset di Sandra e Raimondo Supershow (2004), con Crociera Vianello (2008) la coppia ha invece dato l’addio alle scene, anche se Vianello si è ironicamente dichiarato disponibile a essere ospitato, specie in trasmissioni sportive, come «ospite un po’ dormiente».
Da solo, sempre su Canale 5 ha presentato le trasmissioni Zig zag (1983-1986) e Il gioco dei 9 (1988-1990), quella sportiva di Italia 1 Pressing (1991-1999), Studio tappa (1996). Nel 1984 partecipa come concorrente (gareggiando con Lino Banfi) alla 500° puntata de Il pranzo è servito.
In occasione della discesa in campo politico di Silvio Berlusconi, nel 1994, durante la trasmissione Pressing Vianello mise in scena un dialogo con Antonella Elia in cui dichiarò l’intenzione di votare per il proprio editore alle imminenti elezioni politiche.[3]
Divenuto ormai un’icona del “buon presentatore”, per la capacità di trasmettere un’atmosfera cordiale, Raimondo Vianello fu chiamato nel 1998 a presentare il Festival di Sanremo: la sua conduzione venne generalmente considerata elegante e distaccata.[1] Nel 2004 Biagio Antonacci, in occasione della pubblicazione del suo nuovo disco Convivendo, chiese a Raimondo Vianello e a sua moglie Sandra Mondaini di posare per la copertina dell’album; i due però preferirono rifiutare l’offerta.[4]
Muore alle ore 6:50 del 15 aprile 2010 all’età di 87 anni, all’Ospedale San Raffaele di Milano,
Filmografia
Attore
I due orfanelli, regia di Mario Mattoli (1947)
Fifa e arena, regia di Mario Mattoli (1948)
Totò sceicco, regia di Mario Mattoli (1950)
Amor non ho… però… però, regia di Giorgio Bianchi (1951)
Napoleone, regia di Carlo Borghesio (1951)
Lo sai che i papaveri, regia di Marcello Marchesi e Vittorio Metz (1952)
Cinque poveri in automobile, regia di Mario Mattoli (1952)
Noi due soli, regia di Marino Girolami (1952)
Café Chantant, regia di Camillo Mastrocinque (1953)
L’amore in città, episodio “Gli italiani si voltano”, regia di Alberto Lattuada (1953)
Ridere! Ridere! Ridere!, regia di Edoardo Anton (1954)
Assi alla ribalta, regia di Ferdinando Baldi e Giorgio Cristallini (1954)
La moglie è uguale per tutti, regia di Giorgio Simonelli (1955)
Mia nonna poliziotto, regia di Steno (1958)
Marinai, donne e guai, regia di Giorgio Simonelli (1958)
Il nemico di mia moglie, regia di Gianni Puccini e Gabriele Palmieri (1959)
Non perdiamo la testa, regia di Mario Mattoli (1959)
Guardatele ma non toccatele, regia di Mario Mattoli (1959)
La cambiale, regia di Camillo Mastrocinque (1959)
La duchessa di Santa Lucia, regia di Roberto Bianchi Montero (1959)
A noi piace freddo…!, regia di Steno (1960)
Tu che ne dici?, regia di Silvio Amadio (1960)
Le ambiziose, regia di Tony Amendola (1960)
Le olimpiadi dei mariti, regia di Giorgio Bianchi (1960)
Caccia al marito, regia di Marino Girolami (1960)
Il mio amico Jekyll, regia di Marino Girolami (1960)
Il principe fusto, regia di Maurizio Arena (1960)
Noi siamo due evasi, regia di Giorgio Simonelli (1960)
Ferragosto in bikini, regia di Marino Girolami (1960)
Gli incensurati, regia di Francesco Giaculli (1961)
Sua Eccellenza si fermò a mangiare, regia di Mario Mattoli (1961)
Scandali al mare, regia di Marino Girolami (1961)
Psycosissimo, regia di Steno (1961)
Bellezze sulla spiaggia, regia di Romolo Guerrieri (1961)
La ragazza di mille mesi, regia di Steno (1961)
Cacciatori di dote, regia di Mario Amendola (1961)
Gerarchi si muore, regia di Giorgio Simonelli (1961)
Pugni, pupe e marinai, regia di Daniele D’Anza (1961)
I magnifici tre, regia di Giorgio Simonelli (1961)
La ragazza sotto il lenzuolo, regia di Marino Girolami (1961)
Maciste contro Ercole nella valle dei guai, regia di Mario Mattoli (1961)
Il mantenuto, regia di Ugo Tognazzi (1961)
Una domenica d’estate, regia di Giulio Petroni (1962)
Il giorno più corto, regia di Sergio Corbucci (1962)
Totò diabolicus regia di Steno (1962)
5 marines per 100 ragazze, regia di Mario Mattoli (1962)
I tre nemici, regia di Giorgio Simonelli (1962)
I tromboni di Fra Diavolo, regia di Giorgio Simonelli (1962)
Due contro tutti, regia di Antonio Momplet (1962)
Siamo tutti pomicioni, regia di Marino Girolami (1963)
Vino whisky e acqua salata, regia di Mario Amendola (1963)
La donna degli altri è sempre più bella, regia di Marino Girolami (1963)
Queste pazze pazze donne, regia di Marino Girolami (1963)
Gli imbroglioni, regia di Lucio Fulci (1963)
Follie d’estate, regia di Edoardo Anton e Carlo Infascelli (1963)
Le tardone, regia di Marino Girolami (1964)
I maniaci, regia di Lucio Fulci (1964)
I marziani hanno dodici mani, regia di Castellano e Pipolo (1964)
Amore facile, regia di Gianni Puccini (1964)
I gemelli del Texas regia di Steno (1964)
Le motorizzate, regia di Marino Girolami (1964)
Veneri al sole, regia di Marino Girolami (1965)
Spiaggia libera, regia di Marino Girolami (1965)
Amore all’italiana, regia di Steno (1965)
Oggi, domani, dopodomani, non accreditato, episodio “La moglie bionda”, regia di Luciano Salce (1965)
Letti sbagliati, regia di Steno (1965)
I figli del leopardo regia di Sergio Corbucci (1965)
Gli eroi del West, regia di Steno (1965)
Mi vedrai tornare, regia di Ettore Maria Fizzarotti (1966)
Veneri in collegio, regia di Marino Girolami (1966)
Sette monaci d’oro, regia di Moraldo Rossi (1966)
Dio, come ti amo!, regia di Miguel Iglesias (1966)
Per qualche dollaro in meno, regia di Mario Mattoli (1966)
Ringo e Gringo contro tutti, regia di Bruno Corbucci (1966)
Il vostro superagente Flit, regia di Mariano Laurenti (1967)
Riderà!, regia di Bruno Corbucci (1967)
Franco, Ciccio e le vedove allegre, regia di Marino Girolami (1967)
Granada addio! regia di Marino Girolami (1967)
Sette volte sette regia di Michele Lupo (1968)